Sabato 23 Novembre 2024
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In 22 anni abbiamo perso metà della Grande Barriera Corallina

Dal 1997 al 2017 il 50% delle colonie di coralli della Grande Barriera Corallina è scomparso a causa dei cambiamenti climatici

Foto: DKart / iStock

Foto: DKart / iStock

Roma, 14 ottobre 2020 - Proprio così: abbiamo perso metà della Grande Barriera Corallina dal 1995 al 2017. Che la barriera corallina sia messa a serio rischio dai cambiamenti climatici è cosa nota. La distruzione di questa splendida formazione sottomarina, però, non è ancora stata quantificata al meglio. A provarci è stato un nuovo studio di ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies (CoralCoE), che ha messo in luce la necessità di avere dati più accurati sui fenomeni demografici nelle popolazioni di coralli. Altrimenti l’uomo non può intervenire nella maniera corretta per limitare i danni.

Persi metà dei coralli dal 1995 al 2017

Il team di ricerca, guidato dal dottor Andy Dietzel del CoralCoE, ha preso in analisi dati sulle colonie di coralli che popolano la Grande Barriera Corallina, situata al largo della costa del Queensland (Australia nord-orientale). Osservando la loro concentrazione nel periodo tra il 1995 e il 2017, gli esperti hanno certificato che il numero di coralli piccoli, medi e grandi è diminuito di oltre il 50%. Questo fenomeno sta avvenendo principalmente nelle zone settentrionali e centrali della Grande Barriera Corallina. Un declino inesorabile che si sta verificando sia nelle acque profonde sia in quelle meno profonde. Una delle tipologie di corallo più colpite è quella dei coralli ramificati. E l’innalzamento delle temperature, spiegano i ricercatori, sta anche minando la bellezza e i colori di questi animali sottomarini, dato che tra il 2016 e il 2017 si è innescato un preoccupante sbiancamento di massa.

Perché la barriera corallina è fondamentale

La distruzione della barriera corallina è un problema enorme, caratterizzato da innumerevoli conseguenze. Senza i coralli, i pesci perdono una parte importante del loro habitat naturale e muoiono. Meno pesci significa una pesca meno produttiva, il che va a intaccare negativamente anche l’economia. Per non parlare delle perdite nel settore del turismo causate dallo sbiancamento e dalla distruzione della barriera corallina. Il dottor Dietzel, inoltre, ha affermato che la diminuzione del numero di coralli è un fenomeno irreversibile: meno ce ne sono, più si abbassa la capacità di rigenerazione di questi animali. "Se vogliamo capire come stanno cambiando le popolazioni di coralli, e se possono riprendersi o meno, abbiamo bisogno di dati demografici più dettagliati. Pensavamo che la Grande Barriera Corallina fosse protetta per vie delle sue enormi dimensioni, ma ci sbagliavamo”, ha detto Dietzel.