Roma, 12 agosto 2024 – All’inizio era il vuoto. Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo". È l’inizio della Genesi, quando Dio mette mano al mondo prima ancora di creare dall’argilla Adamo ed Eva. È l’inizio di tutto, dove tutto è possibile. Sarà forse una specie di Genesi quella che sta realizzando in questi giorni a Londra l’inafferrabile Banksy? La differenza tra lui e Dio, per ora, è anche quella che Banksy il settimo giorno non si riposa.
Ma andiamo per ordine. Quando lunedì scorso è apparsa per la prima volta una capra che traballava su un muro, su un precipizio vicino a Kew Bridge, nel sud-ovest di Londra, alcuni hanno pensato che potesse essere un simbolo folle: ma la firma di Banksy dell’opera realizzata con uno stencil nero è stata presto evidente. Martedì sono spuntate – tecnica identica – due teste di elefante, con le proboscidi che si protendono l’una verso l’altra attraverso le finestre murate di una casa di Chelsea. Mercoledì un trio di scimmie che dondolano su un ponte di Brick Lane. Giovedì, la sagoma di un lupo solitario ululante, su una grande antenna parabolica, a Peckham, rubata poco dopo. Venerdì una coppia di pellicani affamati è apparsa sopra un negozio di pesce e patatine di Walthamstow.
E sabato, un grosso felino (un gatto? una leonessa incatenata?) su un cartellone di legno a Cricklewood, subito dopo distrutto perché pericolante (ma l’opera d’arte pare sia ancora integra, in possesso della ditta cui sono stati appaltati i lavori di demolizione). Ieri mattina, per il settimo giorno consecutivo, Banksy non si è riposato, anzi ha continuato ad arricchire il suo “London Zoo“ senza gabbie, il suo “London Safari“ senza fucili, la sua personale Arca di Noè o come vogliamo chiamarla. Stavolta non più con un semplice stencil nero ma con un acquario pieno di pesci e dalle tante sfumature azzurre e blu realizzato probabilmente con vernice spray, a decorare le pareti di una garitta della polizia, su Ludgate Hill, vicino all’Old Bailey e alla Cattedrale di St Paul. Un agente di polizia ha spiegato che il lavoro è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso; per l’ispettore Andy Spooner l’opera d’arte è semplicemente "un danno i a una cabina della polizia della città di Londra".
Banksy, la cui identità non è mai stata rivelata, lavora di notte con una piccola squadra di aiutanti. Da quando ha iniziato l’operazione “London Zoo“ ha pubblicato sui suoi social ogni opera, garantendone così la sua paternità. Perché lo sta facendo? Quale è il senso dell’operazione? – che secondo alcuni mass media britannici dovrebbe durare un’altra settimana. Mentre lui affolla di animali dipinti la sua Londra, la barca di salvataggio ad alta velocità finanziata dall’artista misterioso continua a lavorare per aiutare i richiedenti asilo in pericolo a mettersi in salvo, pattugliando le rotte dei migranti.
Ci sono state molte speculazioni su cosa potrebbero significare queste ultime opere, a partire da una denuncia della crisi climatica. Ma è probabilmente il Guardian il giornale che è avvicinato di più a rivelare il mistero: in un articolo esclusivo pubblicato ieri sostiene di aver avuto riscontri dall’organizzazione di supporto di Banksy, Pest Control Office e che "la visione dell’artista è semplice: queste opere di street art sono state progettate per rallegrare il pubblico in un periodo in cui i titoli dei giornali sono cupi, e in giro c’è più ombra che luce. La speranza di Banksy, a quanto pare, è che le sue opere “edificanti“ rallegrino le persone con un momento di divertimento inaspettato, oltre a sottolineare con delicatezza la competenza umana per il gioco creativo, piuttosto che per la distruzione e la negatività". Gli animali di Banksy non siamo altro che noi. Spaesati, irrequieti, fuori luogo, in cattività; ma se liberi giocosi, In attesa di una nuova, meravigliosa, Genesi.