Sabato 16 Novembre 2024

Le balenottere azzurre mangiano milioni di microplastiche ogni giorno

Il più grande animale mai vissuto sulla Terra è anche il maggiore mangiatore di microplastiche del pianeta. Un fenomeno con pessime implicazioni anche per l’uomo

Un esemplare di balenottera azzurra

Un esemplare di balenottera azzurra

Plastica a volontà, anche nella pancia delle balene. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, le balenottere azzurre (Balaenoptera musculus) ingeriscono milioni di microplastiche ogni giorno, ennesima dimostrazione di come la presenza di rifiuti negli oceani sia ormai un problema sostanzialmente fuori controllo. Il team statunitense guidato dall'ecologa Shirel Kahane-Rapport, della California State University di Fullerton, ha applicato dei sensori elettronici a 191 balenottere che vivono al largo delle coste californiane, con lo scopo di monitorarne i movimenti. I ricercatori hanno così potuto osservare che i cetacei si nutrivano per lo più tra i 50 e i 150 metri di profondità, dove secondo Kahane-Rapport si registra "la maggiore concentrazione di microplastiche nella colonna d'acqua". Basandosi su questi dati, gli autori hanno quindi stimato le dimensioni dei pasti giornalieri dei giganti marini, modellando tre diversi profili. Stando a quello che viene definito "lo scenario più probabile", le balenottere azzurre mangerebbero fino a 10 milioni di pezzi di microplastiche al giorno. Tenendo conto che questi animali banchettano mediamente 90-120 giorni sui 365 disponibili, significa che in un anno nel loro organismo finiscono oltre un miliardo di frammenti plastici di minuscole dimensioni. La triste deduzione dello studio è che il più grande animale mai vissuto sulla Terra è quasi certamente anche il maggiore consumatore di microplastiche esistente, con un consumo giornaliero di 43,6 chilogrammi di plastica. "Immaginate di portarvi dietro 45 chilogrammi in più: sì, siete una balena molto grande, ma questo vi porterà via spazio", ha commentato Kahane-Rapport. Ma da dove proviene tutto questo 'cibo spazzatura'? Sebbene sia facile pensare che la plastica venga filtrata dall'acqua, gli autori rivelano che in realtà il 99% dei polimeri ingurgitati si trova già all'interno del krill, i piccoli crostacei di cui si nutrono principalmente le balene. "Questo è preoccupante per gli esseri umani", ha concluso Kahane-Rapport, in quanto "il krill è la base della catena alimentare marina" e fa dunque parte della dieta di molti pesci che mangiamo anche noi, "come acciughe e sardine".