La generazione dei baby-boomer, i nati tra il 1945 e il 1964, vive più a lungo delle generazioni precedenti, ma gode di una salute peggiore. Uno studio dell’Università di Oxford e dell’University College di Londra (Ucl) ha rilevato che a pesare su questa ci sono fattori quali obesità, diabete di tipo 2, tumori, malattie cardiache e altre patologie. L’autrice principale dello studio, Laura Gimeno, dell’Ucl, afferma che si è verificato uno "spostamento generazionale nella salute", con le generazioni più giovani che tendono ad avere una salute peggiore rispetto a quelle precedenti alla stessa età. "Nonostante i progressi della medicina e una maggiore consapevolezza su uno stile di vita sano – spiega – le persone nate dopo il 1945 corrono un rischio maggiore di malattie croniche e disabilità rispetto ai loro predecessori. Con un quinto della popolazione delle nazioni occidentali ad alto reddito che ha ormai più di 65 anni, la crescente domanda di assistenza sanitaria e sociale avrà enormi implicazioni sulla spesa pubblica".
La ricerca ha coinvolto, tra il 2004 e il 2018, oltre 100mila persone di età pari o superiore a 50 anni in Inghilterra, Stati Uniti ed Europa. E ciò che è emerso è che si presentavano tassi crescenti di malattie croniche, soprattutto confrontando le persone nate tra il 1936 e il 1945 con quelle nate tra il 1955 e il 1959. Lo studio ha evidenziato anche che negli adulti nati di recente la prevalenza del diabete di tipo 2 è aumentata allo stesso ritmo in tutte le regioni, mentre le diagnosi di cancro, problemi cardiaci e colesterolo alto sono cresciute maggiormente in Inghilterra e in Europa, con i baby boomer e le persone sulla fine dei 50 anni che avevano 1,5 volte più probabilità di avere questi problemi rispetto ai loro predecessori della stessa età.
Il rapporto parla anche dell’aumento generazionale dei casi di obesità. Tra le persone intervistate, il 14% è nato tra il 1946 e il 1954, contro il 12% nei nati tra il 1936 e il 1945. La multimorbilità per gli over 50, ossia vivere con due o più malattie croniche, è in aumento in diversi Paesi, soprattutto negli Stati Uniti dove è cresciuta del 32% tra gli anni ‘80 e il 2020.
Lo studio rileva nuove e preoccupanti prove del fatto che le generazioni nate più di recente stanno sperimentando un peggioramento della salute man mano che invecchiano.
"Nonostante i tassi di disabilità in calo per le generazioni prebelliche – avverte la ricercatrice – le malattie croniche e l’aumento dell’obesità potrebbero trasformarsi in gravi disabilità per i baby boomer. Se l’aspettativa di vita rimanesse stabile o continuasse ad aumentare, queste tendenze preoccupanti potrebbero portare le generazioni più giovani a trascorrere più anni in cattiva salute e a convivere con una disabilità o patologia grave in vecchiaia".