Lunedì 25 Novembre 2024
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Asteroidi: mappa di quelli pericolosi. "Ecco la probabilità di impatto con la Terra"

Dopo la scoperta di 2022 AP7 in Cile, il più grande killer di pianeti, viaggio nel centro Italiano dell’Esa impegnato nella difesa planetaria

Roma, 12 novembre 2022 - Asteroidi pericolosi: ma quanti sono quelli che minacciano davvero la Terra? L’ultima scoperta: 2022 AP7, il più grande killer di pianeti degli ultimi anni, diametro di 1,5 km, si nascondeva nell’orbita del Sole ma non è sfuggito all’Osservatorio interamericano di Cerro Tololo, in Cile. 

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La difesa planetaria passa anche dall’Italia, come ci spiega il fisico e cosmologo Luca Conversi dell’Esa, responsabile del Neocc -Near-Earth Object Coordination Centre-, il centro di coordinamento degli oggetti vicini alla Terra di Frascati. Un team di scienziati calcola le orbite di asteroidi e comete e la loro probabilità di impatto. 

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"Quanti sono gli asteroidi pericolosi"

"Sono 1.466 gli asteroidi considerati un rischio potenziale, oltre 30.000 gli oggetti identificati". 

A questo link la lista Esa degli asteroidi pericolosi

Quali sono gli strumenti più sofisticati attivi nel centro di Frascati?

"Usiamo telescopi sparsi un po’ in tutto il mondo, al momento solo ottici. Molti sono automatizzati. Quindi prepariamo la scaletta per la notte, la lanciamo e il telescopio fa la sua osservazione, non dobbiamo restare necessariamente svegli. La mattina dopo ci arrivano i dati da analizzare". 

Qual è stata l’ultima scoperta?

"In questo momento come Esa non abbiamo ancora telescopi interamente dedicati alla scoperta di nuovi asteroidi. Ogni tanto però ne individuiamo. L’ultima volta è successo pochi giorni fa, si trattava di un asteroide piccolo che non presenta alcun rischio. Ma oltre il 90% delle scoperte viene garantito dai telescopi americani".

Parlate di 30mila asteroidi, spieghi meglio questo numero

"Diciamo così: conosciamo tutti gli asteroidi grandi, che superano le dimensioni di 1 km, quelli da scenario di film apocalittico americano. Invece di quelli piccoli ne sono stati mappati davvero pochi. Sopra i 10 m là fuori ce ne sono diversi milioni. Anche un asteroide di 20 metri può causare danni, pur se molto locali. Però non dobbiamo mai dimenticarci che i due terzi della superficie terrestre sono coperti da acqua, un’altra buona percentuale è costituita da aree desertiche. Quindi alla fine le zone abitate sono residuali".

Che funzione ha il centro di Frascati?

"Noi ci occupiamo  in sostanza di due aspetti: stiamo costruendo telescopi per avere la capacità di scoprire nuovi asteroidi. E ad oggi, seguiamo quelli già individuati per capire meglio la loro orbita e sapere se in futuro potranno colpirci. Quanto più li seguiamo, tanto maggiore sarà la conoscenza dell’orbita".

Con che preavviso si riesce a prevedere l’impatto possibile?

"Uno dei nostri compiti è proprio quello di calcolare l’orbita di questi oggetti e prevedere dove si troveranno da qui a 100 anni. E su questi cento anni possiamo poi calcolare la probabilità di impatto con la Terra. La maggior parte degli asteroidi sono piccoli, quindi poco brillanti e si possono vedere quando sono ormai molto vicini. Fino ad oggi è successo cinque volte in 10-15 anni che si sia identificato un oggetto prima che colpisse la Terra, parliamo di 24 ore o meno. In primavera un oggetto è stato identificato sei-sette ore prima dell’impatto che è poi avvenuto in mare, in Islanda".

Come si calcola la potenzialità di fare danni di un asteroide?

"Esiste una scala: data la dimensione dell’asteroide e la sua composizione, la velocità e l’angolo con cui cade, si può calcolare quanta energia sprigionerebbe. Sono come grosse bombe ma per la maggior parte esplodono in cielo e provocano solo una bella scia luminosa".

Di che cosa è fatto un asteroide?

"Sette su 10 sono costituiti di roccia e si chiamano condriti, gli altri sono di ferro".

L’asteroide più bello recuperato in Italia o di cui abbiamo trovato traccia?

"Quello più interessante è quello più recente. Intanto quando un asteroide rientra nell’atmosfera si chiama meteorite. Ci svela com’era l’universo ancora prima che si formasse la Terra. Perché gli asteroidi sono ciò che è rimasto della formazione dei pianeti".

Siete tra i cacciatori di asteroidi?

"Sì, è capitato. Ogni volta che uno di questi sassi cade se riusciamo a trovarlo possiamo risalire a quale era la composizione del nostro sistema solare primordiale. Più resta esposto agli agenti atmosferici e più viene inquinato. Per questo, quelli appena caduti e appena ritrovati hanno un valore molto importante dal punto di vista scientifico".

Asteroidi: la difesa planetaria passa (anche) da Frascati
Asteroidi: la difesa planetaria passa (anche) da Frascati