Giovedì 3 Ottobre 2024
GIOVANNI BOGANI
Magazine

Artem di Mare Fuori: “Io, il guerriero di Dio”

L’attore che interpreta ‘Pino o’ Pazz’ si racconta: l’infanzia in Ucraina, il sogno di fare il pugile, il provino fatto quasi per caso e il boom della serie diventata un cult

Giffoni Valle Piana (Salerno), 28 luglio 2023 – La sua vita è già un romanzo. Nato in Ucraina 23 anni fa, a sei anni arrivato a Napoli. Cresciuto ad Afragola, senza che nessuno gli facesse sconti: un’aggressione subita da un gruppo di ragazzi. Il pugilato come riscatto, come disciplina, come sogno di un futuro. E poi un provino fatto quasi per caso, c’era tanta gente per strada, s’infila anche lui, si fa fare una foto. Mesi dopo, lo prendono per un ruolo ne ‘La paranza dei bambini’. E adesso, Artem è Pino o’ Pazz della serie ‘Mare fuori’. Uno dei personaggi più interessanti, quelli che hanno uno sviluppo, quelli che cambiano, man mano che la serie – uno dei più grandi e inattesi successi dell’ultimo anno – si trasforma. Sono cresciuti insieme. E oggi è ospite del Giffoni Film Festival, rassegna internazionale del cinema per ragazzi.

Artem Tkachuk (Fotogramma)
Artem Tkachuk (Fotogramma)

Artem, la tua vita non è stata facile…

"Ma forse proprio quello è stato il dono. Le mancanze mi hanno portato all’ambizione, e l’ambizione mi ha portato al risultato. La povertà, il degrado sono diventate fonti di ricchezza, voglia di riscatto”.

Tu hai ricordi della tua infanzia in Ucraina?

"Certo. È il film più bello della mia vita, in campagna, con mia nonna. Mia nonna che è venuta oggi qua, a Giffoni, e starà una settimana in Italia. Ho tutti i flash di me stesso piccolino, che correvo spensierato fra le pecore”.

Il tuo primo sogno, in Italia?

"Era quello di fare il pugile. Volevo cambiare la mia vita grazie ai pugni. Mi alleno tuttora, quando ho tempo. La boxe fa parte di me. Gli sport da combattimento mi hanno insegnato la disciplina, la mentalità da combattente”.

Quando hai fatto il provino per ‘Gomorra 3’, stavi per andare a Londra. Che cosa avresti fatto?

"Il pugile. Volevo emergere in questo modo. Sarei andato a Londra a cercare di fare il pugile professionista”.

Che cosa è cambiato per te col successo di ‘Mare fuori’?

"Sono cresciuto come uomo, e come artista. Non mi aspettavo certo questo successo. Oggi a Giffoni c’erano ragazzi che aspettavano sotto il sole per farsi una foto con me. Io ero grato, pensavo ‘non sono nessuno, che aspetti a fare ore e ore per fare una foto con me?’. Ma capisci la responsabilità che hai, anche verso di loro”.

Che sentimenti hai verso questa guerra che coinvolge il paese in cui sei nato?

"Penso ai miei coetanei che combattono. Se non avessi fatto l’attore, forse adesso sarei là, col fucile, a combattere con loro. E avrei avuto abbastanza coraggio per uscire a difendere la mia patria e la mia bandiera. Avrei avuto il coraggio di morire per la mia famiglia, per la mia bandiera. Tramite i social ho saputo che alcune persone che conoscevo sono morte, e avevano la mia età”.

Per i coetanei russi che sparano contro gli ucraini che sentimenti hai?

"Gli stessi sentimenti che ho per i miei connazionali ucraini. Perché anche quei ragazzi russi non hanno colpa, è colpa dei leader, non è colpa loro”.

Nel tuo profilo Instagram ti definisci "guerriero di Dio”. Che cosa ti dà la fede?

“Dio è una fonte di ispirazione continua. Cerco di far crescere la mia anima attraverso Cristo Gesù”.