Roma, 1 marzo 2024 – Moda e Arte sempre più alleate sulle passerelle della moda parigina per l’inverno 2024-2025. Nel grande spazio in cui va in scena il defilè bello e vitale di Acne Studios a l’Onservatoire de Paris sono piazzate due opere d’arte dell’artista Villu Jaanisoo, ’Mobili corporei’ e ’Chairs in Rubber’ realizzate con pneumatici riciclati. E gli ospiti dello show non si trattengono e salgono sulla grossa poltrona di gomme per farsi i selfie, perfino star della musica coreana per i quali fuori dal defilè va in scena un tifo da stadio da parte dei fans.
Il dècor d’arte contemporanea non è nuovo per questo marchio che tira sul mercato, fondato nel 1996 dallo svedese Jonny Johansoon, creativo minimalista e intellettuale che ama mischiare varie discipline nel suo lavoro, dalla musica alla fotografia, dall’architettura al design. E anche stavolta non si smentisce con la sua estetica purificata da ogni orpello, con linee importanti, come una protezione di tessuto o maglia sul corpo delle donne, dal collo ai piedi nei lunghi cappotti d’ispirazione militare, nella tantissima pelle usata dal bomber sofisticato e all’avanguardia all’abito da cocktail pieno di tagli. Una donna futuristica questa di Acne Studios, dall’attitudine determinata e forte, tra borsette da signora e pellicce ecologiche sempre over. "Denim e pelle mi attraggono sempre – dice Johansoon – perché trascendono i generi ed è come se i vestiti fossero un’armatura di fiera bellezza".
Dries van Noten sfila in un immenso spazio dismesso di un grande magazzino, tra buio e cemento: atmosfera di perfetto distacco e differenza dalle sue sofisticate collezioni dai colori speciali, come liquidi, lo stile calmo e audace. Rosa e blu colori predominanti, come la tela di un quadro. Le costruzioni rigide sposano quelle morbide, in un vortice di eleganza senza fine. Gli anni passano ma la bravura di Dries Van Noten e il suo graffio gentile sulla moda internazionale resta. Ed è sempre una lezione di garbo e di charme assistere a un suo defilè come questo per l’inverno 2024-2025.
Capispalla da urlo, come il cappotto cammello che apre il defilè, volumi variabili, capi avvolti sul corpo, sciarpe che diventano maniche, pantaloni allungati, jersey di felpa e nobile duchesse in contrasti inaspettati. Tra i colori anche quelli acquerello con tonalità sature: menta, fard, giallo pallido, lilla ed ecru, rosa, blu vivido, rame, marrone scuro e un tocco di nero. Paillettes che disegnano motivi ricamati a mano, fili gioiello e spezzati, borse di carattere spesso portate a mano e dall’aria retro’.
Ancora un italiano a capo di una grande maison francese: è Alessandro Vigilante, classe 1982 nominato a dicembre direttore creativo di Rochas che ha presentato nei giorni scorsi la sua prima collezione di pret-à-porter. La casa di moda tra un anno festeggerà 100 anni, perché fondata nel 1925 da Marcel Rochas con una allure parigina unica. A cui ha tenuto fede per questa sfilata anche Vigilante che rilegge un heritage possente con grande rispetto e senza enfasi se non nel disegno di un mantello-scialle di velluto verde che avvolge la sua donna con struggente sensualità.