Mercoledì 22 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Il sesto senso del ragno? È il super udito, e si trova nella ragnatela

I ragni non si affidano solo a tatto e vista: la ragnatela è infatti un'antenna acustica capace di captare suoni e rumori da lontanissimo

Un esemplare di Larinioides sclopetarius

Sono privi di orecchie, ma hanno un super udito. Il segreto dei ragni, dice uno studio attualmente in versione preprint, risiede nella loro ragnatela, che funziona di fatto come un timpano esterno, capace di captare le onde sonore generate anche a diversi metri di distanza. In proporzione, un po' come se noi fossimo in grado di sentire un rumore lontano qualche chilometro. Gli scienziati della Cornell University e della Binghantom University sono giunti a questa conclusione analizzando il comportamento del Larinioides sclopetarius, detto anche ragno ponte, un comune aracnide tessitore di uno-due centimetri che produce tele molto grandi di solito in prossimità dei corsi d'acqua. I test condotti in laboratorio hanno evidenziato che i ragni appostati sulla propria ragnatela cambiavano postura (ad esempio accovacciandosi o alzando le zampe posteriori) in reazione a stimoli acustici di varia entità e intensità, con la fonte sonora artificiale posizionata fino a tre metri di distanza. In natura le prede e soprattutto i potenziali predatori, tra cui uccelli, rane e grilli, sono piuttosto rumorosi (sopra gli 80 decibel), ma dagli esperimenti è emerso che i ragni hanno una soglia uditiva inferiore a 68 decibel. Tradotto in termini pratici, scrivono i ricercatori, questo significa che dalla loro ragnatela potrebbero essere in grado di rilevare suoni da dieci metri distanza, fino a 10 mila volte la lunghezza del proprio corpo. Se confermati, questi risultati dimostrerebbero come, in assenza di un orecchio vero e proprio, i ragni abbiano trasformato la ragnatela in una sorta di timpano esterno, che trasmette le vibrazioni generate dalle onde sonore al pari dell'organo naturale. Cosa che mette tra l'altro in discussione l'idea che questi animali si affidino principalmente a tatto e vista. Oltre ad amplificare il suono, la tela avrebbe inoltre il vantaggio di poter essere aggiustata in base alle esigenze ambientali, come se fosse un'antenna regolabile. Queste proprietà, sottolineano gli autori, potrebbero un domani tornare utili in ambito tecnologico per la progettazione di nuovi tipi di rilevatori acustici.