Roma, 15 gennaio 2025 – Vespa Orientalis - e Vespa velutina, specie aliena -, Varroa destructor ma non solo. Le api sono minacciate anche dalla crisi della biodiversità. “Quest’anno c’è stato proprio un esodo di tante famiglie, non hanno trovato più le piante autoctone che le cibavano, sostituite da piante aliene, che non hanno i caratteri utili per le api”. La premessa è di Aristide Colonna, medico in pensione che una decina di anni fa nel Lazio ha fondato Apiterapia, associazione che si propone di fare divulgazione scientifica sui benefici di quel che esce dagli alveari. E dimostra quanto sia importante difendere questi impollinatori per eccellenza.
La storia, per punti
Apiterapia, che cos’è
Spiega Colonna, medico di base fino al 30 marzo, nella commissione scientifica di Apimondia, costola della Fao: “Ho fondato l’associazione 10 anni fa, prendendo spunto dalla Spagna che frequentavo per lavoro. In quel paese su questo sono molto più avanti rispetto all’Italia”. Ma cosa si intende per apiterapia? Ecco la definizione presente sul sito: “Un insieme di trattamenti mirati al recupero del benessere, sia nell’ambito umano che veterinario, con i prodotti raccolti trasformati e secreti dalle api”, parliamo quindi di miele ma anche di polline, pappa reale, propoli, pane delle api, larve, veleno e cera.
I benefici (sorprendenti) del miele
Il miele, chiarisce Colonna, “per decreto legislativo è un alimento. Ha delle grandi capacità nutrizionali. E aiuta la cicatrizzazione. Abbiamo fatto un lavoro con l’università del Piemonte orientale, per capire le ragioni di questa proprietà. E abbiamo scoperto che di fatto le api, attraverso un passaggio chimico, producono nel miele acqua ossigenata”. Questo alimento, prosegue Colonna, “ha una lunga vita se viene mantenuto bene. Dunque è ottimale per la cicatrizzazione ma anche per le piaghe da decubito, anche su questo abbiamo svolto approfondimenti scientifici”. Ancora: “La propoli in soluzione idro alcolica non solo è efficace per il mal di gola, in farmacia ormai da tempo si trovano gli spray, ma anche per le parodontopatie. Abbiamo studi in corso con diverse università d’Italia, con la Federico II di Napoli stiamo cercando di approfondire le proprietà del veleno sulle alterazioni poliarticolari”.
Apiario del benessere e apisound
Ma nel mondo delle api, sottolinea Colonna, “ci sono altri due elementi importanti, l’aromaterapia e l’apisound, il ronzio. Abbiamo creato l’apiario del benessere, ormai ce ne sono diversi in tutta Italia, sono strutture in legno collegate alle arnie, naturalmente protette da reti”. Si entra, si respira, si ascolta. “Ci sono alcuni lavori scientifici importanti che studiano i riflessi di questi profumi sulle malattie cognitive. E’ certo comunque che dopo pochi minuti, tra aroma e ronzio, apisound, si dorme”.
Il profumo delle api
Ma come si può descrivere il profumo delle api? Colonna cita l’essenza più pregiata, l’assoluto di cera, "che immagazzina tutti i prodotti dell’alveare, che vengono poi distillati e viene creato un olio. È un profumo che descriverei disarmante per la piacevolezza. Ma non è mai lo stesso, cambia ad ogni stagione”. In questo momento, chiarisce il medico, “le api vanno in glomere, vuol dire che per creare calore e non avere dispersione si uniscono, in genere le più vecchie verso l’esterno e le più giovani verso l’interno, la regina è protetta al centro.
L’obiettivo dell’associazione
Colonna spiega che “l’obiettivo della nostra associazione è prima di tutto divulgativo, per gli apicoltori, è qualcosa in più, perché riescono a capire meglio il prodotto che stanno vendendo. La cosmetica sta iniziando a utilizzare la cera e anche il veleno, se pure in percentuali bassissime, all’estero ci sono iniziative importanti dal punto di vista commerciale, l’Italia ancora non si sta muovendo. Ma sicuramente sarà un mercato a cui gli apicoltori potranno attingere”.