Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Api-robot per impollinare le piante, il prototipo dall'Olanda

Quando le api si estingueranno, come faremo ad avere un'impollinazione efficace? Nei Paesi Bassi stanno pensando di sostituire gli insetti con la robotica

Foto: Ines Carrara/iStock

Le colture intensive e il surriscaldamento globale stanno mettendo in pericolo la sopravvivenza delle api e, siccome i governi stentano ad agire in modo serio e deciso per contenere questi problemi, c'è chi sta ipotizzando soluzioni alternative all'impollinazione tradizionale: succede nei Paesi Bassi, presso la Delft University of Technology, dove i ricercatori stanno lavorando ad api-robot che possano sostituire gli animali estinti. Proprio come nell'episodio della celebre serie tv 'Black Mirror'.  API-ROBOT E IMPOLLINAZIONE Gli insetti, api comprese, sono fra i principali responsabili del trasporto del polline dalla parte maschile a quella femminile dell'apparato riproduttivo delle piante: si tratta di un processo denominato impollinazione e che è il principale meccanismo di riproduzione delle Gimnosperme e delle Angiosperme. Si calcola che nei Paesi Bassi le api siano responsabili dell'impollinazione dell'80% delle colture e questo spiega come mai la riduzione di questi animali sta preoccupando governo e ricercatori. Da qui l'idea di sostituire le api con dei robot pensati per svolazzare da un fiore all'altro. LE API-ROBOT: UN PROTOTIPO Per il momento è stato costruito un drone che per volare non utilizza la logica delle pale da elicottero, ma replica il funzionamento delle ali di un'ape. Lo scopo è di consentire la massima manovrabilità all'interno di spazi ridottissimi. I prototipi sono circa 55 volte più grandi di un'ape: hanno infatti un'apertura alare di 33 centimetri, pesano 29 grammi, possono raggiungere i 24 chilometri all'ora e la loro batteria assicura un'autonomia di sei minuti. Le loro ali battono 17 volte al secondo. L'EVOLUZIONE DEI PROTOTIPI L'obiettivo prossimo futuro è di ridurre grandemente le dimensioni dell'ape-robot, fino a renderla praticamente uguale alla sua controparte reale, senza però perdere in resistenza, che è un punto debole già nella versione grande. C'è un'ulteriore sfida da affrontare, perché bisogna migliorare enormemente i sensori montati sugli attuali prototipi e pensati per consentire ai robot di spostarsi di fiore in fiore evitando eventuali ostacoli (compresi altri robot): i primi esperimenti pratici hanno comportato collisioni in quantità. IL FUTURO USO DELLE API-ROBOT L'impiego delle future api-robot avverrà all'interno di serre, in modo da utilizzarle in un ambiente controllato: stiamo dunque parlando di un'innovazione tecnologica al servizio delle colture industriali e non è chiaro se ci sarà l'occasione per applicarla anche alle piante che crescono allo stato selvaggio. L'urgenza del progetto è però chiara, per chi ci sta lavorando. Infatti secondo il ricercatore Matej Karasek, intervistato dal Guardian: "Le api sono in pericolo a causa dell'uso di pesticidi e non sappiamo quale sarà il loro futuro. La nostra può essere una soluzione". Leggi anche: - Abbiamo 12 anni per fermare il surriscaldamento globale - Sempre più animali velenosi a causa dei cambiamenti climatici - Le pale eoliche causano l'aumento delle temperature?