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Antartide, scoperto ecosistema sotto i ghiacci. Perché è importante e cosa c'entra Urano

Uno studio tutto italiano sulle brine ipersaline di Boulder Clay. Come sfruttare le informazioni sulla vita microbica in condizioni estreme

Roma, 6 febbraio 2023 - Scoperto in Antartide un antico ecosistema, rinvenuto nelle brine ipersaline del ghiacciaio di Boulder Clay, vicino alla Stazione scientifica italiana Mario Zucchelli, caratterizzato da funghi e batteri che potrebbero fornire importanti indizi per la ricerca di forme di vita su pianeti ghiacciati come Urano e Nettuno.

Ecosistemi sotto i ghiacci in Antartide, la mappa del Cnr
Ecosistemi sotto i ghiacci in Antartide, la mappa del Cnr

Chi ha condotto lo studio

Lo studio è stato condotto dall’Istituto di scienze polari del Cnr di Messina (Cnr-Isp), nell’ambito del progetto Ipeca coordinato dall’Università di Trieste, in collaborazione con l’Università degli studi dell’Insubria (Varese), l’Università degli studi di Perugia, l’Università Ca’ Foscari Venezia e la Libera Università di Bolzano, pubblicato sulla rivista Scientific Reports.

La ricerca, promossa nell’ambito del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra) finanziato dal Mur e coordinato dal Cnr per le attività scientifiche e dall’Enea per l’attuazione operativa delle spedizioni, ha permesso l’identificazione di brine endoglaciali.

"Di recente abbiamo rinvenuto brine ipersaline all’interno dei ghiacci di questa zona antartica che, per la loro diversità microbica e geochimica, determinano un habitat unico rispetto alle brine finora studiate in quell’area. Questa diversità di microrganismi è la probabile conseguenza di una progressiva concentrazione di acqua marina nelle masse ghiacciate, che iniziò a verificarsi già in epoche remote", spiega Angelina Lo Giudice, ricercatrice del Cnr-Isp.

"Ecco cosa c'entrano Urano e Nettuno"

Un ambiente simile a quello delle Blood Falls, famose per la loro colorazione rossastra, nelle Dry Valleys dell’Antartide orientale, dove è presente un sistema idrologico di brine ipersaline all’interno del ghiacciaio Taylor. "In questi habitat particolari, l’elevato contenuto di sale nel ghiaccio fa sì che le brine si mantengano allo stato liquido. Questo ci fa ipotizzare che ci possano essere crioecosistemi simili anche in altre aree terrestri dove sono presenti ghiacciai", conclude Maurizio Azzaro, ricercatore del Cnr-Isp e coordinatore scientifico della trentottesima spedizione italiana in Antartide. "Da molti anni il nostro istituto lavora su queste tematiche, che sono considerate pioneristiche. L’obiettivo delle ricerche è quello di acquisire maggiori informazioni sulla vita microbica in condizioni estreme, perché la nostra idea è che possano esistere criecosistemi anche sui pianeti cosiddetti ghiacciati, ad esempio come Urano e Nettuno".