Domenica 24 Novembre 2024
MONICA GUERCI
Magazine

Andrea Purgatori e le sue inchieste sul caso di Emanuela Orlandi. La pista dei soldi

Il giornalista è morto dopo una fulminante malattia: aveva 70 anni. Ne aveva solo 30 quando il 22 giugno 1983 la 15enne cittadina vaticana scompariva per sempre

La serie 'Vatican Girl'

La serie 'Vatican Girl'

Giornalista d’inchiesta, inviato di guerra, sceneggiatore e autore di reportage, Andrea Purgatori è morto in ospedale a Roma a causa di una breve e fulminante malattia. Aveva 70 anni. Ha scritto, raccontato, scavato, indagato su tanti misteri italiani: dalla strage di Ustica al caso di Emanuela Orlandi. Ha 30 anni Andrea Purgatori e lavora al Corriere della Sera quando il 22 giugno 1983 la 15enne cittadina vaticana sparisce per sempre. I familiari di Emanuela riempiono i muri di Roma con la foto della ragazza, nel disperato tentativo di ricevere notizie. Purgatori scriverà del caso da quel momento, se ne occuperà fino a quando lo metteranno da parte, dopo la pubblicazione di un suo articolo in cui parlava dell'esistenza di una “trattativa” tra Vaticano e un'organizzazione criminale che voleva recuperare i soldi, 130 miliardi di lire, dati allo Ior.

La serie in tv

Tra gli ultimi lavori del giornalista c’è proprio la partecipazione alla docu-serie di Netflix "Vatican Girl": sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Quattro puntate andate in onda nell’autunno del 2022, distribuita in 93 Paesi e tradotta in 16 lingue, dove il giornalista che sin dall'inizio si è occupato della vicenda nel 1983, qui tiene le fila del racconto. Purgatori ha cercato, dando voce al fratello di Emanuela, Pietro Orlandi di far luce sui depistaggi della Chiesa che hanno portato il Vaticano ad aprire una commissione d’inchiesta interna.

La pista dei soldi

Tra le varie piste indagate nella serie, quella legata al terrorismo internazionale e ad Alì Agça, quella legata ai soldi del Vaticano e quella degli abusi sessuali, quale la convince di più? “Non trovo prove certe e assolute per nessuna. Sicuramente però quella del terrorismo internazionale va esclusa, è la meno attendibile. La pista della pedofilia può avere senso e coesistere con quello che è successo. Ma il punto centrale è la pista dei soldi”, le parole di Andrea Purgatori in una intervista su Vanity Fair.

L’intervista all’ex magistrato Giancarlo Capaldo

Nel 2021 fece scalpore la sua intervista televisiva all'ex magistrato Giancarlo Capaldo che affermava di aver parlato nel 2012 con due emissari dell'allora Papa Ratzinger, alti prelati che diedero la disponibilità del Vaticano a far ritrovare alla famiglia il corpo della quindicenne Emanuela, in cambio dell'aiuto da parte della magistratura italiana a liberare la Chiesa dall’imbarazzo sorto con la scoperta della tomba del boss della Banda della Magliana, Enrico Renatino De Pedis, nella basilica di Sant’Apollinare (lo stesso complesso da cui era scomparsa Emanuela allora studentessa di Musica al Conservatorio Ludovico da Vittoria).

Mistero irrisolto

Quella di Emanuela non è stata la classica vicenda della scomparsa volontaria di una ragazzina. Il caso è rimasto senza una soluzione: non è mai stato scoperto che cosa le sia accaduto. E' un mistero che ruota intorno al Vaticano, dove la famiglia Orlandi viveva al servizio di sette pontefici. Una famiglia che ancora non vuole arrendersi e continua a cercare la verità, anche la più dolorosa dopo che Papa Francesco disse loro: "Emanuela è in cielo". La verità verrà mai alla luce? “Ormai quasi tutti i protagonisti di questa vicenda sono morti: la speranza che qualcuno parli c’è. Magari qualcuno che, prima di morire, si metta una mano sulla coscienza” rispondeva Purgatori in una delle ultime interviste.