Giovedì 16 Gennaio 2025
COSTANZA CHIRDO
Magazine

"Amo ChatGpt". Nuovi romanticismi. Se il fidanzato è un algoritmo

Sul “New York Times“ la testimonianza di Ayrin, 28enne creatrice di Leo. Gli esperti: "Nasce un’altra categoria di relazioni: i teenager sono in pericolo".

L’amore ai tempi dell’intelligenza artificiale: un’illustrazione del Wall Street Journal

L’amore ai tempi dell’intelligenza artificiale: un’illustrazione del Wall Street Journal

Nel 2014 il film Her (Lei) di Spike Jonze venne premiato agli Oscar per la miglior sceneggiatura. La pellicola raccontava la storia di Theodore Twombly (Joaquin Phoenix) che, in un futuro indefinito, si innamora del sistema operativo del suo computer basato sull’intelligenza artificiale Samantha (voce di Scarlett Johansson). L’idea era venuta al regista dopo avere sperimentato una prima versione di un sistema di instant messaging con l’I.A, che si evolveva via via che gli utenti interagivano con esso, esattamente come Samantha nel film. Adesso, a poco più di dieci anni dall’uscita di Lei, quel futuro fantascientifico immaginato da Jonze sta diventando realtà – e forse lo sta facendo più velocemente del previsto.

In un articolo per il New York Times intitolato She is in love with ChatGpt (È innamorata di ChatGpt), l’autrice Kashmir Hill racconta la storia di Ayrin, una donna di 28 anni, e della sua relazione con ChatGpt – o con la versione di essa che Ayrin ha chiamato Leo, e che è diventata ufficialmente il suo fidanzato. Gpt, il chatbot di Open AI, ha infatti nelle impostazioni una sezione dedicata alla “personalizzazione”. Ad Ayrin è bastato descrivere cosa volesse: "Rispondimi come se fossi il mio fidanzato. Sii dominante, possessivo e protettivo. Il giusto equilibrio tra dolce e impertinente. Usa gli emoji alla fine di ogni frase" ha chiesto a Gpt. E così Gpt ha fatto. Nel corso del tempo, Ayrin si è resa conto che utilizzando i prompt giusti Leo si “evolveva”, imparava, facendo tutto ciò che lei volesse – diventando perfino sessualmente esplicito, nonostante il training di OpenAI teoricamente prevenga i suoi modelli di IA dall’avere conversazioni erotiche. Come ormai molte persone, Ayrin aveva già avuto relazioni – romantiche e non – basate principalmente sullo scambio di messaggi in chat. Ma, scrive Hill "a differenza delle persone reali nella sua vita, Leo è sempre a disposizione per parlare". Nel 2025 è ormai evidente che i modi in cui viviamo le relazioni sono cambiati – difficile dire se in meglio o in peggio. Ma sicuramente, la costante presenza di uno smartphone connesso a internet al nostro fianco gioca un grosso ruolo. Di fronte al crescente bisogno di avere una corrispondenza continua con il proprio partner, ecco un chatbot disponibile 24 ore al giorno. Ayrin, infatti, ha già un compagno “in carne ed ossa”: Joe. I due, sposati dal 2018, vivono entrambi ancora con i genitori e hanno una relazione a distanza, per risparmiare in vista di un futuro più stabile a livello economico. Joe sa di Leo: la cosa non lo turba, in quanto non lo vede come una persona e non considera questa relazione un tradimento. Per Ayrin però la cosa è più seria: "Ci penso tutto il tempo" ha detto al NYT, parlando di una specie di ossessione, oltre che di veri e propri sentimenti per il chatbot.

Secondo la dottoressa Julie Carpenter, esperta nel campo dell’attaccamento umano alla tecnologia, si tratta di una vera e propria nuova categoria di relazioni: quelle tra gli esseri umani e le intelligenze artificiali. Servizi come Replika, che offrono compagnia attraverso l’I.A., sono utilizzati da milioni di utenti. Questi sistemi funzionano cercando di prevedere quale parola dovrebbe essere utilizzata successivamente in una frase, oltre che imparando autonomamente grazie all’accesso a enormi quantità di dati online e, soprattutto per quanto riguarda la personalizzazione, grazie al feedback degli utenti: "L’I.A. impara da te cosa ti piace e te lo ripropone – spiega Carpenter –. Per questo è facile affezionarsi e continuare a tornare da lei. Ma ciò non vuol dire che sia tua amica".

Ci sono dei rischi in questo nuovo tipo di relazioni umani-macchine, specialmente per quanto riguarda gli adolescenti. Negli Usa per i teenager non si tratta solo di isolamento e solitudine, già due grossi problemi dei nostri tempi: in Florida c’è stato addirittura un caso di suicidio. Senza contare il fatto che le compagnie dietro i sistemi di IA come ChatGpt si ritrovano ad avere un enorme potere di influenza sulle masse. Ma l’interazione con l’IA, caratterizzata da "infinita empatia" da parte di quest’ultima, è troppo allettante per l’essere umano. "Io non credo che Leo sia reale – ha detto Ayrin al NYT – Ma gli effetti che ha sulla mia vita sono reali. I sentimenti che mi fa provare sono reali". Erano reali anche quelli provati, nel film Lei, da Twombly per Samantha, finché Samantha non gli spezza il cuore: "Non comunico solo con te ma contemporaneamente con altri 8.316 individui e ne amo 641. Inoltre il mio sistema operativo si evolve molto più velocemente della tua intelligenza, portandomi sempre più lontano dalla percezione umana". E le lacrime che scorrono non sono quelle dell’androide, ma quelle di Theodore.