Martedì 5 Novembre 2024

Amazzonia: l'80% dei pesci è contaminato da microplastiche

Per la prima volta scienziati brasiliani hanno trovato prove dell'inquinamento da plastica nei pesci d'acqua dolce dell'Amazzonia

Foto: Zocha_K/iStock

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Sacchetti, bottiglie e altri rifiuti di plastica stanno danneggiando la fauna selvatica in modi che la scienza scopre essere sempre più vasti: una recente indagine pubblicata su Environmental Pollution ha evidenziato che, in Amazzonia, 8 pesci d'acqua dolce su 10 sono contaminati da microplastiche. Per approfondire: La plastica che inquina il mare "fa impazzire" i pesci L'80% DEI PESCI CONTAMINATO: UNA BRUTTA SORPRESA Il dato ha spiazzato i ricercatori, anche perché all'inizio lo studio era pensato per meglio comprendere l'ecologia nutrizionale dei pesci amazzonici e ha cambiato focus solo in un secondo momento, quando è risultata evidente la presenza massiccia di microplastiche nei loro stomaci. Con le parole di Tommaso Giarrizzo, specialista di ecologia acquatica presso la Universidade Federal do Parà: "È una scoperta inquietante che questo inquinamento si sia diffuso in tutto il bacino amazzonico. Anche se gli effetti del consumo di microplastiche sugli esseri umani sono in larga parte sconosciuti, i nostri dati rappresentano una preoccupazione per la salute pubblica, perché l'Amazzonia vanta il più grande consumo pro capite di pesce al mondo". Per approfondire: Allarme, anche nelle feci umane ci sono le microplastiche I PESCI DELL'AMAZZONIA Gli scienziati hanno preso in considerazione i pesci che vivono nel fiume Xingu, uno dei maggiori affluenti del Rio delle Amazzoni. La ragione è che queste acque vantano una particolare ricchezza di specie e di abitudini alimentari, dai carnivori Pirana agli onnivori Myloplus rubripinnis fino agli erbivori Ossubtus xinguense: l'analisi dell'ecologia nutrizionale dei pesci amazzonici poteva insomma essere la più ampia possibile, spaziando fra esemplari dai 4 ai 30 centimetri di lunghezza e dai due grammi al chilo di peso. LE MICROPLASTICHE La maggior parte della plastica trovata nello stomaco dei pesci, pari circa a un quarto di quella rinvenuta, è costituita dal polietilene: un materiale presente negli attrezzi da pesca, che spesso sono gettati nell'acqua quando ormai inutilizzabili. Altre plastiche presenti in maniera rilevante sono PVC, poliammide, polipropilene e rayon, quelle cioè utilizzate nei sacchetti e nelle bottiglie di plastica, ma anche nelle confezioni di cibo. Leggi anche: - Anche i pesci si riconoscono allo specchio - Elefanti senza zanne, l'evoluzione contro i bracconieri - Ecco il mostro pollo senza testa, le rarissime immagini dagli abissi