Roma, 4 ottobre 2024 – Anche la muffa in casa è tra i fattori che scatenano le allergie d’autunno. Ma quali sono le piante che da ottobre ci mettono alla prova? Lo abbiamo chiesto a Renato Ariano, specialista dell’AAIITO, associazione allergologi immunologi italiani territoriali e ospedalieri.
Quanto conta il fattore caldo
“Il clima sta cambiando in maniera vertiginosa – è la premessa del professore -. E sta cambiando anche la situazione dei pollini. Il caldo è uno degli elementi determinanti. Noi allergologi abbiamo visto un certo stravolgimento. Per esempio la Parietaria che di solito a luglio dava fastidio, quest’anno con la siccità d’estate si è ridotta. Ma adesso sono arrivate le piogge, che rinforzano le piante. Quindi la Parietaria sta riprendendo. Sempre in questo periodo fioriscono le Compositae. In Lombardia l’Ambrosia, che ha avuto il picco nel mese di agosto. Poi Artemisia, dente di leone o Tarassaco. Sono fiori spontanei che possono dare fastidio”.
Attenzione al pericolo muffe
Non solo. “Con l’umidità- osserva il professore - sono aumentate molto le muffe, le spore fungine. Che sono presenti in tutto il territorio nazionale. Molte persone, senza sapere cosa fosse, hanno avuto allergie da Alternaria, da Cladosporium o da Aspergillus. Presenti all’esterno ma anche nelle abitazioni”. “All’aperto – chiarisce Ariano – queste muffe sono legate alla vegetazione, quindi si trovano ad esempio sugli alberi o dove ci sono falde d’acqua. Ma sono molto presenti anche negli ambienti chiusi”. L’allergia alla muffa si sviluppa “se si è predisposti, dopo contatti ravvicinati e ripetuti, respirando. Se si è fuori, capita attraversando boschi e giardini”.
Come si eliminano le muffe in casa
Le muffe, osserva l’allergologo, “possono essere presenti tutto l’anno nelle abitazioni, se ci sono ad esempio perdite d’acqua, infiltrazioni. Oppure nelle case costruite a ridosso di colline, nella parte nord è più facile. Ripeto sempre ai miei pazienti di rimettere a posto i danni”.
A questo link i bollettini dei pollini regione per regione
I sintomi dell’allergia alle muffe
I sintomi dell’allergia alle muffe sono sempre i soliti, chiarisce l’esperto, “naso chiuso, starnuti, occhi che lacrimano, in alcuni casi asma, se c’è un’esposizione massiccia. Parliamo di un’allergia respiratoria, un po’ come quella provocata dagli acari. Quindi può dare anche complicanze gravi. Tante volte le persone non se ne rendono conto, perché sono abituate a quell’ambiente. Ripeto sempre di verificare ad esempio dietro ai mobili della cucina se ci sono macchie. Oltre alla pulizia, in quel caso serve proprio una bonifica ambientale”.
Consigli pratici per gli allergici
Chi ha il sospetto di essere allergico
“deve rivolgersi al medico per una tera pia, che di solito sono antistaminici o spray nasali, con poco cortisone. Se la sintomatologia è più grave e arriva al respiro, devono essere somministrati broncodilatatori. Naturalmente sotto consiglio medico, non si può leggere la cura in rete. Perché così si fanno gravi danni”.Quanti sono gli allergici in Italia?
“La percentuale degli allergici è stimata tra il 25 e il 30%, in crescita, soprattutto per inquinamento e cambiamento climatico. C’è davvero uno stravolgimento progressivo. E sono in aumento anche le allergie alimentari. A volte si confondono con le intossicazioni. Più difficili da capire, non c’è una causa sola, il paziente non tiene il diario di quel che ha mangiato. Ci vuole più tempo nella anamnesi. La persona a volte non ha consapevolezza di quello che mangia, va guidata. I sintomi sono soprattutto intestinali, dal gonfiore a meteorismo, ma si possono manifestare anche macchie cutanee”.
Il fenomeno delle allergie crociate
A volte, spiega Ariano, le allergie sono crociate, “perché i pollini hanno degli antigeni che vengono condivisi da certi vegetali. L’allergia crociata indica la presenza nei pollini ma anche nella frutta e nella verdura di allergeni molecolari condivisi. Esempio, uno crede di essere allergico alla parietaria poi invece è allergico anche al basilico. Le graminacee possono crociare con il frumento, l’anguria, il melone, l’arancia, la pesca... Quindi tante volte gli allergici ai pollini hanno queste manifestazioni. In quel caso bisogna rivolgersi a uno specialista, che deve interrogarli a fondo”.