Volti noti del mondo del cinema e della musica, ma anche gli ultras della Lazio ai funerali di Adamo Dionisi, noto per aver interpretato il ruolo del boss sinti Manfredi Anacleti nella serie tv ‘Suburra’. L’attore, che aveva iniziato a recitare in carcere – era stato arrestato nel 2001 per una vicenda di droga e aveva scontato pienamente la pena -, è morto due giorni fa.
Un addio, quello ad Adamo Dionisi, che ha riunito i due mondi, le due grandi passioni che hanno caratterizzato la sua vita. Da un lato il mondo del cinema e della musica – ai funerali a Santa Maria in Trastevere sono arrivati Pietro Castellitto, Vinicio Marchioni, Valerio Mastandrea, Alessandro Borghi, Tommaso Zanello in arte Er Piotta – dall’altro quello del calcio.
Adamo Dionisi, infatti, è stato fino all’inizio degli anni Duemila il capo degli Irriducibili della Lazio. E il gruppo di tifosi non ha mancato di rendergli omaggio con uno striscione e con diversi cori da stadio.
Quella di Adamo Dionisi è stata una storia anche di riscatto, visto che proprio in carcere si era avvicinato alla recitazione e da lì era cominciata la sua nuova vita con una serie di ruoli soprattutto da caratterista. Una sorta di personaggio dai contorni pasoliniani, che proprio per questo suo modo viscerale di recitare era riuscito a entrare nel cuore tanto del pubblico quanto degli addetti ai lavori.
Il debutto cinematografico era arrivato nel 2008 nel film ‘Chi nasce tondo...’, che lo stesso Dionisi aveva anche co-sceneggiato. Ha preso parte anche a diversi film come ‘Good Morning Aman’, ‘Scialla’, ‘Tutti i santi giorni’, diretto da Paolo Virzì, e ‘La Trattativa’ di Sabina Guzzanti. Una carriera in continua ascesa, tanto che nel 2014 era stato scelto da Abel Ferrara per la parte di una guida napoletana nel film biografico Pasolini.
La grande popolarità gli era però arrivata proprio grazie al ruolo di Manfredi Anacleti in ‘Suburra’.