"Non parlo tanto sui social. Tuttavia in questi giorni di forte polemica ho capito che in alcuni momenti, invece, dovrei. L’ho capito quando mi hanno detto che il trucco è solamente appropriarsi di qualcosa che non mi appartiene. E quando mi hanno umiliato pensando che io sia un pagliaccio che si mette in mostra". Achille Lauro affida a un post su Instagram il suo sfogo, dopo gli attacchi che si susseguono dai tempi dell’ultimo Sanremo fino al suo intervento nello show tv di Pio e Amedeo, Felicissima sera. Per quanto riguarda Sanremo, Lauro è stato accusato di essersi appropriato del "patrimonio iconografico" delle Drag Queen senza rispettarne lo spirito di ribellione e sorellanza, ma a soli fini commerciali. A Felicissima sera, Pio e Amedeo sono stati sommorsi da critiche per il monologo in cui parlavano di "ricchioni", "negri" ed ebrei, e a Lauro non sono stati perdonati i cuoricini messi al post di "mancate scuse" dei due comici.
"Nella mia interpretazione – ha scritto Achille – la musica è spettacolo, è uno stato d’animo, è un ideale... In un commento mi hanno dato dell’omofobo, dopo che per tanto tempo sono stato chiamato “frocio“. Ma da anni io investo denaro, tempo e impegno per la tutela dei diritti umani, per i ragazzi nelle comunità... lo faccio da quando non avevo una lira, perché sono cresciuto tra emarginati e reietti, so cosa vuol dire sentirsi solo".