Lunedì 3 Febbraio 2025
ANDREA SPINELLI
Magazine

Achille Lauro: "Il gossip sui Ferragnez è violenza sulle donne. Sarà un grande Festival"

Il cantautore romano: "Lascio il pettegolezzo a chi non ha altro per esistere". "Il mio “Incoscienti giovani“ è un brano retrò, ispirato al mondo de “La dolce vita“

Ci mancava lo scandalismo a pronta presa del caso Ferragnez entrato a gamba tesa sulle questioni del Festival a far parlare d’altro, sviando l’attenzione da Achille Lauro e quella canzone, Incoscienti giovani, che lo riporta all’Ariston con la condanna a sorprendere che s’è autoinflitto fin dai tempi di Rolls Royce. Anche se i dischi d’oro di singoli come Stupidi ragazzi, Amore disperato, il platino di Fragole con Rose Villain e il progetto con Salmo e Gemitaiz di Banda Kawasaki, oltre al ruolo di giudice davanti alle telecamere di X-Factor, continuano a tenerlo sulla frequenza dei fan, come dimostra il raddoppio del concerto al Circo Massimo del 29 giugno con l’annuncio, proprio ieri, di una replica il primo luglio; ci saranno anche un nuovo album da pubblicare prima dell’estate e un tour nei palazzetti.

Achille Lauro: "Il gossip sui Ferragnez è violenza sulle donne. Sarà un grande Festival"
Il cantautore romano: "Lascio il pettegolezzo a chi non ha altro per esistere" "Il mio “Incoscienti giovani“ è un brano retrò, ispirato al mondo de “La dolce vita“".

Lauro De Marinis, la infastidisce un po’ il fatto che martedì prossimo, al suo ingresso in scena, la canzone non sarà la prima cosa a cui penserà il pubblico?

"Grazie a Dio vivo in un mondo tutto mio fatto di progetti e grandi sogni. Il gossip lo lascio a chi non ha altro per esistere. Al di là della canzone, che può piacere o non piacere, credo che questo mio Festival sia una cosa gigante, così come l’album che lo seguirà. Non voglio che si eclissi tutto per quattro chiacchiere di paese".

Chiacchiere di paese che, però, stanno facendo molto rumore.

"Chi mi conosce bene sa che vivo di stare fuori da certe dinamiche, vivendo tanto all’estero proprio per non farmi tirare in cose del genere. A Milano non mi vedi all’Hollywood o a fare minchiate in giro. Piuttosto vivo la mia vita meglio che posso. E poi, oggi che si parla tanto di violenza sulle donne, se questa non è una violenza, cos’è?"

Nel video di Incoscienti giovani si regala con Celeste Dalla Porta (protagonista del Parthenope di Paolo Sorrentino) una notte da Mastroianni?

"Il video nella Fontana di Trevi è un evidente tributo al Fellini de La dolce vita e a tutto quel mondo che questa mia canzone, sia per il sound che per l’approccio, incarna. Un brano retrò, che si rifà ai mondi da cui siamo stati in qualche modo influenzati. A quei film e a quell’immaginario che quella scena di Mastroianni con Anita Ekberg evoca ancora oggi più di ogni altra".

Dici Roma e pensi pure al duetto con Elodie che si regala la sera delle collaborazioni.

"Ho preso la scelta di poter duettare con un collega o una collega in gara fatta quest’anno dalla direzione artistica come un’opportunità piuttosto che come qualcosa da temere. La scelta di Elodie ha dietro una serie di motivazioni. Innanzitutto, è un’artista che stimo moltissimo, tanto per le capacità che per il carattere. Veniamo dalla stessa città ed entrambi da quartieri complicati. Ammiro l’intensità che mette in quel che fa, non limitandosi ad interpretare le canzoni, ma mettendoci dentro un pezzo della propria vita".

Come vi siete trovati?

"Quando le ho proposto di cantare assieme e omaggiare Roma stavamo lavorando su idee diverse, così ci siamo trovati con una formula che le soddisfa entrambi; io le ho fatto ascoltare l’arrangiamento che avevo fatto di A mano a mano di Riccardo Cocciante col pensiero alla versione realizzata a suo tempo da Rino Gaetano, vissuto e morto sulla Nomentana, che è la zona in cui sono cresciuto pure io, mentre lei Folle città, brano di nicchia di Loredana Bertè in cui trova espressione una faccia di Roma che pure a me piace raccontare. Ne è venuta fuori questa bellissima dedica in cui l’amore per una città difficile si affianca a quel sentimento che, nonostante tutto, t’impedisce d’andartene".

In sei anni s’è presentato al Festival tre volte in gara e una nei panni di ospite. Rifarebbe tutto?

"Noi siamo il frutto di ciò che abbiamo fatto. Quindi rifarei tutto, pure i progetti sbagliati perché hanno contribuito a farmi capire quale fosse la mia strada. Spesso si è detto che ho cercato di stupire gli altri, in realtà ho sempre pensato di voler stupire me stesso, rifacendomi alle grandi produzioni internazionali, ai grandi costumi e alle performance, ispirandomi alle grandi rockstar degli anni Settanta".

Rifarebbe il “battesimo” del 2022, durante l’esecuzione di Domenica, che ha attirato gli strali di alcune frange del mondo cattolico?

"Ha suscitato scalpore perché eravamo a Sanremo, ma la reinterpretazione della religione cristiana non me la sono inventato di certo io. Basta pensare a gente come Madonna, David LaChapelle, David Bowie, potrei fare mille esempi, perché cosa c’è di più iconico nella nostra cultura Occidentale di quel mondo lì?"

Chi l’attira di più quest’anno al Festival?

"Mi piace vedere in gara persone che hanno un posto gigante nella musica come Giorgia. È una cantante incredibile e a X-Factor ha dimostrato di saper vestire bene anche altri panni. Quel palco è giusto che valorizzi le new entry, però una regina è sempre una regina. Potessi decidere io, il leone con la palma lo consegnerei a lei".