Roma, 16 dicembre 2024 – Eppur si muove (di nuovo). Il più grande iceberg del mondo è tornato a marciare. La massa ghiacciata denominata A23a è alla deriva, nell'Oceano Australe. È bloccato nello stesso punto da mesi e continua a girare su sè stesso. A dare la notizia gli scienziati dell’organizzazione britannica Antarctic Survey (BAS) pubblicata su Cnn.
A23a ha detenuto il titolo di ‘iceberg più grande’ diverse volte dagli anni '80, venendo occasionalmente superato da iceberg più grandi ma di vita più breve, tra cui A68 nel 2017 e A76 nel 2021.
Stando all’ultima misurazione risalente ad agosto, l’iceberg copre un'area di 3.672 chilometri quadrati, una superficie leggermente più grande dello stato Usa del Rhode Island. La massa ghiacciata, è sempre stata attentamente seguita dagli scienziati fin dal momento in cui si è staccata dalla piattaforma di ghiaccio Filchner-Ronne nel 1986.
Rimase ancorato sul fondo del mare di Weddell (Antartide) per più di 30 anni, probabilmente fino a quando non si è ristretto abbastanza da riuscire a liberarsi dalla presa del fondale marino.
A23a è poi stato portato via dalle correnti oceaniche prima di venire bloccato in una colonna di Taylor: nome dato a un vortice d'acqua rotante causato da correnti oceaniche in grado di colpire una montagna sottomarina.
Gli scienziati dell’organizzazione britannica hanno dato notizia, tramite un comunicato l'iceberg, libero dal vortice, continuerà a vagare lungo le correnti oceaniche verso acque più calde. È probabile che raggiunga la remota isola della Georgia del Sud, dove potrebbe sgretolarsi e, alla fine, sciogliersi.
Gli specialisti ritengono che questo particolare iceberg si sia staccato dalla piattaforma Filchner-Ronne come parte del ciclo di crescita naturale della piattaforma stessa, e quindi non contribuirà all'innalzamento del livello dei mare.
Durante il ‘viaggio’ dell'iceberg, gli scienziati hanno studiato la sua erosione e i modi in cui il ghiaccio marino influenza i cicli oceanici globali di carbonio e sostanze nutritive.
"Sappiamo che questi iceberg giganti possono fornire sostanze nutritive alle acque, attraverso le quali creano ecosistemi prosperi in aree altrimenti meno produttive", ha detto Laura Taylor, bio-geochimico che ha raccolto campioni di acqua intorno all'iceberg.
"Quello che non sappiamo è che differenza possano fare a questo processo i singoli iceberg e le loro origini – ha continuato -. Abbiamo prelevato campioni di acque oceaniche superficiali dietro, immediatamente adiacenti e davanti al percorso dell'iceberg. Dovrebbero aiutarci a determinare quale forma di vita potrebbe formarsi intorno ad A23a e come questo influisce sul carbonio nell'oceano e sul suo equilibrio con l'atmosfera”.