Dai tempi di 'Romeo e Giulietta' l'amore segnato da un tragico destino è uno dei temi più presenti, nel cinema e nella letteratura, soprattutto quando film e libri sono rivolti ai giovani: 'A un metro da te' riprende questa formula introducendo nell'equazione una malattia potenzialmente mortale. Esce nelle sale cinematografiche italiane giovedì 21 marzo.
A UN METRO DA TE, IL FILM
Partiamo con le informazioni di base: la sceneggiatura di 'A un metro da te' è firmata da Mikki Daughtry e Tobias Iaconis, che insieme hanno scritto l'horror 'La Llorona – Le lacrime del male'.
Il regista è invece Justin Baldoni, che è attore (ad esempio nella serie TV 'Jane the Virgin'), ma soprattutto – considerato l'argomento del film – è stato il regista di alcuni episodi della serie documentaria 'My Last Days', che racconta la vita di persone alle prese con una malattia terminale.
LA TRAMA
La storia è quella dei diciassettenni Stella e Will, ricoverati nel medesimo ospedale perché affetti da fibrosi cistica: fra di loro è amore a prima vista, ma la malattia li costringe a restare sempre a due metri di distanza l'una dall'altro, pena il rischio di trasmettersi infezioni mortali. Come faranno a gestire i loro sentimenti?
COS'È LA FIBROSI CISTICA
Chiarimento medico: la fibrosi cistica è una grave malattia genetica che colpisce soprattutto l'apparato respiratorio e quello digerente. La causa più frequente di decesso è il protrarsi dell'infezione e dell'infiammazione polmonare, che causa un deterioramento irreversibile dei polmoni e porta circa la metà dei malati a morire entro i 28 anni d'età.
IL CAST
Stella è interpretata dalla ventiquattrenne statunitense Haley Lu Richardson, che abbiamo visto in film come 'Split' e '17 anni (e come uscirne vivi)'. Will ha invece il volto del ventiseienne Cole Sprouse, cittadino americano nato ad Arezzo, in Toscana, e protagonista della serie TV 'Riverdale'.
Un ruolo importante, all'interno della trama, è svolto dal migliore amico di Stella, anch'egli ricoverato in ospedale: è interpretato da Moises Arias ('Ender's Game', 'Hannah Montana').
IL TRAILER
AMORE E MORTE
Abbiamo citato all'inizio 'Romeo e Giulietta' perché è il paradigma imprescindibile dei drammi romantici. Con la differenza che ai giorni nostri la rivalità fra due famiglie non è più credibile come insormontabile ostacolo per l'amore, e dunque viene declinata in maniera differente: spesso rivolgendosi alle malattie mortali o fortemente invalidanti.
È il caso ad esempio di:
- 'Now Is Good' (2012), con Dakota Fanning che soffre di leucemia
- 'Colpa delle stelle' (2014), con Shailene Woodley e Ansel Elgort malati di cancro
- 'Noi siamo tutto' (2017), con Amandla Stenberg affetta da una grave forma di immunodeficienza
- 'Il sole a mezzanotte' (2018), in cui Bella Thorne è alle prese con lo xeroderma pigmentoso, malattia che le impedisce di stare alla luce del sole
'A un metro da te' non fa eccezione e conferma anche le tipiche reazioni da parte del pubblico e della critica.
COM'È 'A UN METRO DA TE', LE RECENSIONI
La critica ha espresso un voto medio pari a 53/100, riconoscendo il valore dell'attrice Haley Lu Richardson, ma anche il ricorso massiccio ai cliché da parte del film, che sostanzialmente non racconta nulla di nuovo. Colpa aggiuntiva, comune ai prodotti di questo tipo: rendere glamour la malattia e incoraggiare comportamenti potenzialmente dannosi per chi ne soffre.
È però vero che la formula del dramma romantico colpisce sempre nel segno, anche quando non è particolarmente originale: si spiega così il gradimento del pubblico, che all'estero è rimasto più che soddisfatto e ha pianto le canoniche lacrime del caso.
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Magazine'A un metro da te', il film: un dramma romantico per giovani