Giovedì 26 Settembre 2024

A tavola con classe

Alla scoperta della food writer di ‘cortesie per gli ospiti’, regina del galateo e di bon ton

Csaba Dalla Zorza con Roberto Valbuzzi e Luca Calvani

Csaba Dalla Zorza con Roberto Valbuzzi e Luca Calvani

Insomma, Csaba, ci dica dove si mette il cucchiaino da dolce? "Intanto è bene averlo, e poi davanti al piatto principale, ovvio". Csaba dalla Zorza ci insegna le buone maniere con i suoi libri, le trasmissioni radiofoniche e quelle televisive come ’Cortesie per gli ospiti’, un must di Real Time sul cui canale si alternano nuove puntate e repliche sempre... gustose che la conduttrice divide con i suoi compagni di viaggio Roberto Valbuzzi e la new entry Luca Calvani. In ogni puntata due coppie di ’cuochi’, spesso improbabili, si scontrano nelle loro case e i giurati decidono secondo la presentazione del tavolo, la cucina e l’arredamento.

Chi sono i protagonisti del programma?

"Persone dalle caratteristiche più svariate. C’è chi vuole soltanto divertirsi, ed è la maggior parte, ma c’è anche l’egocentrico che vuole fare vedere la propria bella casa agli amici. Alla base di tutto però c’è la condivisione di un’avventura".

Lei giudica se il tavolo è ben preparato... Da che cosa nasce questa passione?

"Quando ero ragazza mi piaceva a casa di mamma o nonna apparecchiare e anche cucinare. Poi è diventato un lavoro. Sono stata a Parigi dove ho frequentato una scuola importante e molto sofisticata; comunque, a me piace molto la casa che è il mio vero obiettivo: non mi sono mai considerata una donna in carriera perché ho sempre cercato di tenere assieme casa, famiglia e lavoro".

In genere, però, lei è l’esperta delle ’buone maniere’: esiste ancora un galateo?

"Intanto direi che la parola galateo non dovrebbe essere utilizzata ai nostri tempi: ha più di 500 anni ed è una pratica obsoleta".

Quindi come possiamo definire le regole della convivenza?

"Le buone maniere devono nascere dalla consapevolezza che non siamo gli unici al mondo. Egoriferiti e insensibili sono fuori contesto. Se può essere noioso seguire delle regole bisogna pensare che ci consentono di vivere in una società che cambia, ci evitano incidenti e figuracce. Bisogna apprendere a guidare la macchina, vero? Così è per la vita in società. Capisco che non sia determinante sapere come si saluta la moglie dell’ambasciatore, ma come ci si comporta con gli altri è indispensabile".

Esistono regole ferree che vivono in eterno?

"No, quando la collettività cambia e si va verso una condizione sociale diversa è giusto che si cambi. Pensi alle cose sconvenienti che le nostre nonne ci dicevano quando eravamo adolescenti. Andare al cinema con un ragazzo era peccaminoso. Se le usanze cambiano è giusto riscrivere un manuale di sociologia. Una volta sarebbe stato assurdo per una donna pagare un pranzo di lavoro, l’uomo si sarebbe sentito offeso. Ora no".

Fra i suoi mantra c’è che non si deve dire ’buon appetito’ prima di iniziare un pranzo o una cena e mai dire ’piacere’ quando si incontra un’altra persona: come mai?

"Le buone maniere fanno riferimento a tutto ciò che attiene al corpo. Meglio, prima di iniziare a mangiare, un brindisi alla salute: siamo lì per quello e quindi che senso ha augurarlo? Per quanto riguarda il ‘piacere’ pensi a come sia più fine dire ‘molto lieto’. E comunque le buone maniere sono sempre in evoluzione".

Lei è anche una cuoca raffinata: che cosa le piace cucinare?

"Amo molto i piatti unici, per esempio pesce con tante verdure, riso o cereali o cous cous. E poi mi sento a mio agio davanti a un forno per i dolci...".

Pellegrino Artusi può essere ancora attuale?

"Mi piace leggerlo per certe cose e lo sto riscoprendo proprio ora. Ma la cucina si è evoluta e il mio approccio con essa è più francese".

La cucina in tv fa bene o male? "Purtroppo c’è di tutto, bisogna scegliere bene chi seguire. La cucina in televisione è ok se la fa gente che ci capisce, sennò è spazzatura".

Oltre a ’Cortesie per gli ospiti’ in questi mesi abbiamo avuto modo di seguirla in un’altra trasmissione dedicata al mondo della panificazione, che si ispira al suo ultimo libro. Di che si tratta?

"The Modern Baker è il titolo del mio ultimo libro e del mio programma più recente, andato in onda sempre su Food Network. Il libro è composto da 10 capitoli, 125 ricette e un unico filo conduttore: riempire la casa di quel magico profumo che solo il forno sa regalare. Panificare implica affetto, tempo e dedizione: è una scelta vera e propria. Ho raccontato questo mondo anche nell’omonimo programma: 10 puntate a guidare i telespettatori nell’arte del forno con ricette alla portata di tutti. Da come fare il pane in casa, fino ad arrivare ai dessert come un mix di pasticceria francese, di dolci inglesi e di grandi classici della cucina italiana: tutti procedimenti semplici, gustosi e idee che senza troppo sforzo vi aiutano a stupire anche i vostri commensali".