Sfilate di carri allegorici tra leggende medioevali e rievocazioni storiche. Sono numerosi gli eventi della tradizione carnevalesca in Piemonte, ma quella più nota è la battaglia delle arance a Ivrea. Il carnevale storico che vanta otto secoli di storia incomincia sabato 1 marzo con la presentazione della Vezzosa Mugnaia, mentre nei tre giorni successivi, 2, 3 e 4 marzo in scena il corteo storico e la battaglia delle arance, rievocazione della ribellione popolare alla tirannia.
Il popolo è rappresentato da squadre di aranceri a piedi che combattono, sprovvisti di qualsiasi protezione contro i soldati del tiranno posti su carri trainati da cavalli che indossano protezioni e maschere che ricordano le antiche armature.
Le nove squadre durante la battaglia occupano ognuna una zona fissa, gli Asso di Picche, la prima nata nel 1947, tira in piazza di città, che condivide con la Morte (1954). In piazza Ottinetti troviamo gli Scacchi (1964) e gli Scorpioni d’Arduino (1966), mentre I Tuchini del Borghetto (1964) sono i soli a tirare sulla riva destra della Dora Baltea. In piazza del Rondolino combattono la Pantera Nera (1966), i Diavoli (1973) e i Mercenari (1974). Infine i Credendari (1985) che tirano in piazza Freguglia.
Non solo battaglia delle arance, ma anche il rappresentativo corteo storico con protagonista Vezzosa Mugnaia, simbolo di libertà ed eroina accompagnata dal Generale che guida lo Stato Maggiore, e a seguire il Sostituto Gran Cancelliere, cerimoniere custode della tradizione, Abbà e il Podestà, rappresentante del potere cittadino. La festa prosegue con la degustazione di piatti tipici come le tradizionali “fagiolate” che servono i cosiddetti faseuj grass, 11 fagiolate di cui 10 rionali e 1 benefica.
La tradizione delle fagiolate benefiche risale al Medioevo, quando razioni di fagioli, bene prezioso nell’alimentazione dei popolani, erano distribuite dalle Confraternite eporediesi ai poveri. Oltre i fagioli, la distribuzione di polenta e merluzzo momenti di unione e condivisione tra i protagonisti della manifestazione e tutti i partecipanti.
Raffaella Parisi