Nell'epoca del genderless la festa della donna, potrebbe sembrare anacronistica... O no? La definizione di "sesso debole" con cui ci si riferiva alle donne nelle società occidentali/patriarcali è stata fortunatamente superata, ma ci sono ancora cascami di questa visione nella società contemporanea. E se la moda ha il suo peso "politico", come ha sottolineato di recente Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, l'8 marzo potrebbe in quest'ottica diventare un'occasione per rimarcare anche con gli abiti che le donne sono in realtà tutt'altro che deboli. Presto liquidata con mazzi di mimose e cene tra amiche, la formula più completa e corretta di questa ricorrenza, ovvero Giornata internazionale dei diritti della donna, può accendere i riflettori su considerazioni e riflessioni sul tema, sulla strada ancora da percorrere, in prima persona innanzitutto.
L'atteggiamento mentale certamente influenza l'espressione fisica, ed è vero anche il viceversa. Definire con cura il proprio outfit l'8 marzo assumerebbe, in questo senso, una sorta di valore simbolico rispetto a una battaglia ancora in corso. Una maglia o un blazer, una gonna o un mocassino saranno strumenti per raccontare chi si è e chi si vuole essere. Trasparenze, per una femminilità irriverente e audace. La sensualità nelle sue molteplici declinazioni è un linguaggio tipicamente femminile. I giochi di trasparenza, grandi protagonisti delle passerelle per la Primavera/Estate 2023, ben esprimono gli atteggiamenti tanto maliziosi quanto audaci. Gonne maxi o midi, top e abiti che scoprono o lasciano intravedere top-reggiseni e culotte, come nelle proposte, per esempio, di Prada e Miu Miu per questa stagione, si fanno portavoce di una femminilità che si autoafferma con sfrontatezza e audacia, che si rivela padrona di sé.
Comfort utilitario: praticità è la parola d'ordine. Raccontano di una donna che ama la concretezza e la praticità, che al concettuale preferisce l'azione e il comfort, senza troppi fronzoli: l'abbigliamento utility, già rispolverato nella scorsa stagione, tra i must della Primavera/Estate, proposto da Celine, Coach, Coperni per esempio, potrebbe ispirare l'abbigliamento di quelle donne che trovano nella dinamicità del fare l'espressione della proria natura. Lo stile utilitario, che ha origine nel mondo militare e operaio dei primi anni '30 del Novecento, per essere poi riscoperto dalle culture hip hop e underground alla fine del XX secolo, in questa nuova stagione vive di mescolanze, dialoga con tessuti, colori e abbinamenti sofisticati e chic come nelle proposte di Balamain, Blumarine e Dries Van Noten.
Pantaloni e gonne cargo, giacche sahariane, comodi per eccellenza e ricchi di dettagli tipici del mondo utility (su tutti le tasche), raccontano di una donna che dal proprio «fare» trae beneficio anche, o prima di tutto, per se stessa.Le tendenze «bridal» per una donna fiera di essere romanticaSe il total white già da qualche non è più territorio esclusivo delle spose, in questa stagione tulle, ricami e chiffon, volumi e balze sono protagonisti e si traducono ora in completi di pizzo bianco ora in gonne voluminose, fra merletti e rouche che arricchiscono blazer e top, fino ad arrivare ad abiti preziosi e principeschi. Phylosophy e Simon Rocha non sono nuovi a questo approccio, ma interessanti proposte arrivano anche da MSGM, che ha portato in passerella per esempio un abito di tulle bianco con scarpe giallo fluo, o Acne Studio, che ha fatto sfilare un completo con pantaloni in pizzo e blazer satinato. Da questo trend potrebbe arrivare l'ispirazione per un outfit in cui ci si dichiara simbolicamente, l'8 marzo, prima di tutto innamorate di e fedeli a se stesse.