Mercoledì 2 Ottobre 2024
BEATRICE BERTUCCIOLI
Magazine

7 donne e una regina: Vanoni tutta da ridere

Ornella superstar nella commedia ispirata al film di Ozon e alla pièce di Thomas. Luisa Ranieri: "Che bello, finalmente un film di sole ragazze"

Migration

di Beatrice Bertuccioli

Strepitosa Ornella. Una Vanoni così, tutta da ridere, non s’era mai vista ed è da non perdere. Avrà pure esordito come attrice con un testo drammatico come Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello, e sarà pure stata l’interprete brechtiana impegnata e sofisticata, forgiata da un regista (e suo compagno) come Giorgio Strehler, ma si rivela anche un’attrice comica nata interpretando una madre-nonna-suocera taccagna e ubriacona. Tempi perfetti, ogni suo intervento capace di scatenare risate. Una fuoriclasse nel grande cast tutto al femminile di 7 donne e un mistero di Alessandro Genovesi, un film che schiera altre primedonne come Margherita Buy, Luisa Ranieri, Micaela Ramazzotti e ancora Sabrina Impacciatore, Diana Del Bufalo e Benedetta Porcaroli. Un film che fonde giallo e commedia, con venature alla Agatha Christie e che, dal 25 dicembre nelle sale, ha le carte in regola per affrontare con orgoglio la bagarre delle uscite natalizie.

È la vigilia di Natale e fuori nevica copiosamente. Nella sontuosa villa, il capofamiglia, Marcello, un imprenditore, viene ritrovato nella sua stanza, colpito a morte con una pugnalata nella schiena. Chi e perché l’ha ucciso? Inizia una girandola di sospetti che si concentra ora sulla moglie (Buy) ora sulla suocera (Vanoni) e quindi sulla cameriera (Ranieri), sull’amante (Ramazzotti), sulla cognata (Impacciatore) e sulle figlie (Del Bufalo e Porcaroli). Saranno loro stesse, isolate nella ricca dimora, a cercare di fare luce sulla tragedia, costrette a rivelare ognuna i propri segreti. Genovesi prende le mosse dal film di François Ozon del 2002, 8 donne e un mistero, che a suo volte si ispirava a una pièce di Robert Thomas. "Rispetto al film di Ozon, e alla pièce, ho spostato la vicenda dagli anni ’50 agli anni ’30, avendo così la possibilità di arricchire il film con bellissimi costumi e ambienti di quell’epoca. Ho eliminato anche tutta la parte musicale inserita da Ozon. E poi, soprattutto, ho evitato le atmosfere cupe da noir per puntare decisamente sul divertimento per esorcizzare i tempi difficili che stiamo vivendo", spiega il regista che precisa di avere eliminato l’ottava donna, la figura di una tata. "Prima dell’inizio delle riprese ero terrorizzata perché siamo cresciute con l’idea che le donne siano sempre in competizione tra di loro. E invece questo è un film politico che celebra il femminile e la solidarietà tra donne", afferma Impacciatore. "Per me è stata un’esperienza davvero particolare perché io sono una che sta sempre per cavoli suoi. All’inizio – confida Margherita Buy – ero molto impaurita ma stare con tante donne così mi ha fatto molto bene. Alla fine del film dico a mia figlia una frase importante, basta con questa idea che le donne devono farsi la guerra, se saremo unite saremo sempre più forti". Interviene Luisa Ranieri: "Mi sono avvicinata a questo progetto proprio con l’idea: che bello che si faccia un film di tutte donne. Io non ero spaventata perché le stimo tutte. Certo, come in tutti i film, all’inizio ci si annusa, bisogna capire qual è la chiave per entrare in sintonia. Poi, dopo una settimana, abbiamo iniziato a fare un vero lavoro di squadra".

Parla di un’esperienza speciale anche Micaela Ramazzotti. "È stato magnifico lavorare con attrici pazzesche con tempi comici geniali e con Ornella Vanoni. Quando mi hanno detto che c’era anche Ornella Vanoni, ho pensato, quando mi ricapita? Io per inclinazione sono un po’ asociale, sfioro la misantropia, e questa è stata per me a livello umano una grande esperienza. È stato un arricchimento. Non credo che sette uomini insieme avrebbero raggiunto una simile sintonia". Tutte indicano come la scena più divertente quella in cui la Buy rompe una bottiglia in testa alla Vanoni. Ma la Buy ricorda: "Ho rischiato d’ammazzarla perché, nonostante le rassicurazioni ricevute, il colpo di quella bottiglia s’è fatto sentire. E Ornella pure, lanciandomi una raffica d’insulti". Peccato che lei, la grande Ornella, assente alla conferenza stampa per le conseguenze di una caduta in treno, non possa dire la sua.