Sabato 23 Novembre 2024
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Storia del 25 aprile, perché proprio oggi si festeggia la Liberazione

L’anniversario celebra la fine dell’occupazione nazista e la caduta del fascismo in Italia. Dall’armistizio di Cassibile allo sfondamento della linea Gotica: cosa è successo in Italia dall’estate del 1943 alla primavera del 1945

Manifestazione per il 25 aprile a Cagliari (Ansa)

Manifestazione per il 25 aprile a Cagliari (Ansa)

Roma – Il 25 aprile è una delle Feste nazionali del nostro Paese. In questa giornata si celebra la Liberazione, un anniversario pieno di significati nella storia dell’Italia. La data, nello specifico, commemora un momento storico che, settantanove anni fa, nel 1945, ha segnato la fine dell'occupazione nazista e la caduta del regime fascista. Ancora oggi il 25 aprile è un’occasione per onorare quanti hanno combattuto e lottano per la libertà e la democrazia, difendendo i valori fondamentali della dignità umana e della giustizia.

La Resistenza

L’8 settembre 1943 il popolo tricolore seppe che il governo Badoglio aveva firmato un armistizio a Cassibile, in provincia di Siracusa: un atto che prevedeva la resa incondizionata dello Stivale agli Alleati e l’abbandono dell'Asse Roma-Berlino. L’Italia si ritrovò così spaccata a metà. Mentre i soldati tedeschi avevano occupato il territorio, soprattutto nella parte settentrionale e centrale, le truppe anglo-americane, sbarcate al Sud a partire dal 10 luglio, iniziarono a liberare la Penisola partendo dal Meridione. Al Nord Mussolini fondò la Repubblica Sociale Italiana, per governare i territori sotto il controllo tedesco. Molte persone comuni italiane (contadini, operai, studenti, uomini di Chiesa, donne del popolo, adolescenti) decisero di opporsi all’occupazione nazi-fascista e divennero partigiani. Nella primavera 1945 i partigiani, aiutati in certi casi dagli alleati, cominciarono a sferrare vari attacchi in diverse città per liberarle dall’oppressione nemica. Il 25 aprile 1945 i militari inglesi e americani sfondarono la linea Gotica (dal versante ligure alla Romagna). Alcuni membri del Comitato direttivo di Liberazione Nazionale – Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Sandro Pertini che successivamente sarebbe diventato Presidente della Repubblica, e Leo Valiani – lanciarono l'insurrezione nazionale. Fu proclamato uno sciopero generale “contro l’occupazione tedesca e contro la guerra fascista” per mettere il nemico con le spalle al muro e costringerlo alla resa, com’era successo in concomitanza a Torino e a Genova.

La scelta della data

A partire dal 25 aprile 1945 cominciò la ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò. Per liberare tutta l’Italia, però, ci volle ancora almeno una settimana. Mussolini, nel frattempo, era arrivato a Como il 25 sera, ripartendo il 27 con l’idea di passare il confine e rifugiarsi in Svizzera. Fu fermato tuttavia a Musso, sempre nel comasco, dai combattenti partigiani della 52esima Brigata Garibaldi e portato a Dongo. Il duce venne ucciso il 28 aprile insieme all’amante Claretta Petacci. I cadaveri dei due e di altri gerarchi fascisti furono esposti in Piazzale Loreto, a Milano. Il 10 agosto 1944, nello stesso posto, erano stati trucidati 15 partigiani per mano nazifascista. La celebrazione del 25 aprile fu introdotta già dal decreto regio del 22 aprile del 1946, firmato da Umberto II su proposta dell’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Il 2 e il 3 giugno 1946 si svolsero le prime votazioni nazionali libere e a suffragio universale per i maggiorenni (all’epoca ventunenni). Per la prima volta furono chiamate alle urne anche le donne (come si ricorda nel film di grande successo di quest’anno, ‘C’è ancora domani’, di Paola Cortellesi). L’esito del referendum a cui furono chiamati i cittadini sancì la vittoria della Repubblica, che fu istituita il 2 giugno 1946. Fu eletta anche l’Assemblea Costituente, che si occupò di redigere il testo della Costituzione italiana, con connotazione antifascista. Nel 1949 fu emanata una legge che istituì definitivamente la festa nazionale della Liberazione, il 25 aprile 1946.

Gli appuntamenti del 2024

In tutta Italia sono previsti numerosi eventi commemorativi per il 25 aprile. A Milano si svolgeranno solenni cerimonie di deposizione delle corone in ricordo di tutte le persone che perso la vita durante la guerra di Resistenza partigiana, combattenti delle brigate e civili uccisi dalle rappresaglie nazifasciste: si partirà da Piazza Tricolore, passando poi per Palazzo Isimbardi (presso la lapide dedicata ai Caduti), per il centralissimo Palazzo Marino (dove si trova la lapide della medaglia d’oro al valor militare alla città), per la Loggia dei Mercanti e per il largo Caduti Milanesi per la Patria. Le commemorazioni milanesi si chiuderanno a Piazzale Loreto. A Roma sono già iniziati il 23 aprile – e si chiuderanno il 25 – circa 80 appuntamenti tra lezioni, incontri, spettacoli, concerti, proiezioni e mostre. Giovedì mattina, alle ore 10, si svolgerà un corteo organizzato dall’Anpi, con partenza dall’Ardeatino e arrivo a Porta San Paolo, simbolo della rivolta capitolina contro i nazifascisti. Un secondo corteo, come da tradizione, si terrà a Centocelle, organizzato dall’Assemblea 25 aprile di Roma est, con associazioni, sindacati e centri sociali. A Bologna la cerimonia partirà alle 9.30 nel Chiostro della Basilica di Santo Stefano con la deposizione di una corona alla lapide dei Caduti in Guerra. Alle 10.15, in Piazza Nettuno, si terrà l’alzabandiera con picchetto militare d’onore e deposizione di una corona al Sacrario dei Caduti Partigiani. Alle 12, in Porta Saragozza, è sarà deposta un’altra corona alla lapide in ricordo delle vittime omosessuali nei campi di sterminio nazisti. E poi le feste: il Gran Ballo della Liberazione dalle 16.30 alle 18.30 in piazza Maggiore e i festeggiamenti sotto i portici del Pratello.

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