Venerdì 2 giugno 2023 sarà il 77° anniversario della Repubblica Italiana. Nella stessa data, infatti, nel 1946, si è tenuto il referendum cruciale per istituire uno stato democratico.
Il voto popolare
In quel giorno di oltre sette decenni fa, nel secolo scorso, attraverso il voto popolare – per la prima volta aperto anche alle donne, e dopo un ventennio di dittatura fascista – è nata la Repubblica Italiana. La maggioranza degli elettori (nello specifico, 12.998.131 italiane e 11.949.056 italiani) hanno scelto la forma istituzionale repubblicana ponendo fine alla monarchia ed eleggere democraticamente i deputati dell’Assemblea Costituente. A questi ultimi è stato affidato il compito di redigere la Costituzione, la nuova legge dello Stato tricolore.
La vittoria della Repubblica
L’affluenza al voto fu decisamente alta. In quell’anno, nel 1946, gli aventi diritto al voto erano circa 30 milioni (più precisamente, 28.005.449). Le persone che espressero il voto in cabina elettorale sfiorarono i 25 milioni (24.946.878), ossia l’89,08%. Facendo la tara ed escludendo le schede nulle o invalidate per diversi motivi, i voti che contarono furono 23.437.143. Tra essi, 12.718.641 (54,27%) esprimevano la preferenza per la repubblica, 10.718.502 (pari al 45,73%) erano invece favorevoli a mantenere la monarchia.
Polemiche e tensioni
Se ci si basa sui numeri, la frattura col passato fu indubbiamente radicale. Tuttavia, come raccontano le cronache dell’epoca, il passaggio dalla repubblica alla monarchia si svolse in un clima pieno di tensioni, con diversi dubbi e discussioni su presunte irregolarità con cui avrebbe avuto luogo il referendum, ricorsi, reclami. Tuttavia, un paio di settimane dopo, il 18 giugno 1946 la pronuncia della Corte di Cassazione sancì ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana.
L’importanza della ricorrenza
La Festa della Repubblica Italiana, il 2 giugno, è ancora oggi una data molto importante per la storia moderna del nostro Paese. In quel periodo l’Italia usciva dalla disfatta della Seconda Guerra Mondiale, dalle violenze e dalle morti non solo al fronte, ma anche sullo stesso territorio della Penisola dopo mesi e mesi di Resistenza, con la guerra civile tra partigiani e alleati da una parte e nazi-fascisti dall’altra.
Le celebrazioni
Il cerimoniale del 2 giugno è scandito da alcuni passaggi. La mattina, alle 9.15, il presidente della Repubblica in carica – quindi Sergio Mattarella, al suo secondo mandato – renderà omaggio all’Altare della Patria deponendo una corona d’alloro con nastro tricolore. Insieme a lui, saranno presenti anche le altre cariche istituzionali più alte della repubblica.
Le Frecce Tricolori
La pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori sorvolerà i cieli della Capitale, rappresentano uno dei simboli dei valori e delle eccellenze del mondo del nostro Paese. Il gruppo – i cui piloti hanno superato delle procedure molto selettive per potervi entrare – è formato da un centinaio di militari. Sono in tutto 10 velivoli, di cui uno solista. Al comando di essi ci sono i piloti della Forza Armata provenienti dall’Aeronautica militare.
Altre iniziative
Le celebrazioni proseguono anche successivamente. Nel pomeriggio, infatti, il pubblico può visitare i Giardini del Quirinale, che sorge sull’omonimo colle, cuore pulsante della vita politica e della società fin dai tempi degli antichi Romani. Si terranno i concerti delle bande dell'Esercito Italiano, dell'Aeronautica militare italiana, della Marina militare italiana, dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Polizia penitenziaria della Guardia di Finanza, delle stesse Fiamme Gialle nonché del Corpo forestale.