Zaccagnini, la cantina oltre il vino: artisti, musicisti e letterati al’ombra del Tralcetto

PREZZI&QUALITA’ – Agricoltura sostenibile e pratiche agronomiche a basso impatto ambientale i capisaldi della maison di Bolognano, tra i grandi nomi del vino abruzzese

di LORENZO FRASSOLDATI -
30 luglio 2024
La Cantina Zaccagnini a Bolognano

La Cantina Zaccagnini a Bolognano

“Mi piace restituire tutto ciò che mi è stato donato”. E’ la filosofia di Marcello Zaccagnini, tra i più conosciuti e innovativi vigneron d’Abruzzo. Ereditata dal padre Ciccio la passione per il vino, dal 1978 l'azienda produce vini che rappresentano la diversità di una terra naturalmente vocata alla vitivinicoltura, l’Abruzzo.

L’orgoglio delle radici e un profondo legame col territorio sono le cifre della maison di Bolognano, piccolo paese nel cuore della regione, dolci colline tra i monti Morrone, Maiella e Gran Sasso. Un territorio dove le viti sono protette dalle precipitazioni eccessive e godono di un microclima secco, ventilato e con importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte, premessa per uve sane e dalle ottime caratteristiche organolettiche. L’azienda gestisce qualcosa come 250 ettari di superficie vitata con in primo piano le uve autoctone come il rosso Montepulciano d'Abruzzo, i bianchi Pecorino e Trebbiano, oltre a varietà internazionali. Le uve Montepulciano (il ‘sangiovese’ della costa adriatica) provengono dai vigneti del comune di Bolognano, in prossimità della cantina e crescono su suoli argillosi di medio impasto con esposizione a sud est e sud ovest.

Scelte aziendali sono l'agricoltura sostenibile, abbandonando le concimazioni chimiche a favore di concimi organici e leguminose; l'alternanza tra leguminose e brassicacee tra i filari, per fornire più azoto al terreno. Poi pratiche agronomiche a basso impatto ambientale: una centralina ipogea che monitora costantemente l'umidità del terreno per irrigare solo quando necessario. E una centralina meteo che segnala quando ci sono le condizioni per lo sviluppo di attacchi fungini. Nel 1984 la cantina Zaccagnini ha intrapreso un percorso che l’ha portata a diventare uno spazio inclusivo, punto di riferimento culturale per artisti, musicisti, letterati e appassionati: vigneti e cantina sono luoghi dove si respira l’arte, una galleria unica dov’è possibile passeggiare tra le opere di artisti contemporanei come Joseph Beuys, Mimmo Paladino, Pietro Cascella, Diego Esposito, Bizhan Bassiri…

Simbolo del culto del vino di Zaccagnini è il Tralcetto, la linea di vini che porta sul collo della bottiglia un piccolo tralcio di vite - che ancora oggi viene legato manualmente - simbolo di qualità e distintività. Linea tutta Doc arricchita da un Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2020, che diventa la punta di diamante della maison.

Gli assaggi

Un poker di autoctoni abruzzesi, tutti della linea Tralcetto, tutti con un grande rapporto qualità/prezzo. Cerasuolo d’Abruzzo 2023, un rosato intenso e succoso, sapido e vibrante al palato (7,50 €). Il Bianco di Ciccio 2023 è un Trebbiano abruzzese che sa di frutta bianca e al palato grande freschezza e agrumi (7,50 €). Poi i rossi. Un Montepulciano d’Abruzzo 2021 affinato solo in acciaio e vetro, di bella intensità di frutti rossi, di media struttura e accattivante bevibilità (7,90 €). Infine il Montepulciano Riserva 2020 , vendemmia manuale, due anni in barrique, il resto in vetro, di grande impatto al naso con spezie e frutta rossa, buona struttura in equilibrio tra tannini e freschezza (9,50 €, prezzo davvero super!) .

Info: www.cantinazaccagnini.it