Vino di tendenza, il Lambrusco brinda al futuro
Esportato in 90 Paesi al mondo, il nettare dell’Emilia-Romagna è sempre più apprezzato in particolare tra le nuove generazioni
Non un semplice vino ma un tripudio di colori, varietà, denominazioni e metodi di produzione. Stiamo parlando del Lambrusco, un rosso frizzante, protagonista dell’edizione 2024 di Vinitaly, Salone Internazionale dei vini e distillati, evento di riferimento del settore.
"Vinitaly – spiega Giacomo Savorini, direttore del Consorzio Tutela Lambrusco – si è rivelata come ogni anno una manifestazione molto significativa che ci ha permesso di incontrare importanti partner commerciali internazionali e italiani. Le cantine del nostro territorio che hanno partecipato come espositori ci hanno dato pareri talvolta discordanti, ma abbiamo riscontrato una maggiore professionalità dei visitatori che si sono dimostrati molto interessati alle iniziative in programma. Ed è grazie a questi appuntamenti che abbiamo potuto far assaggiare le diverse varietà di Lambrusco a operatori e appassionati e proporre un approfondimento sull’abbinamento con il Parmigiano Reggiano".
Sebbene il collegamento con l’Emilia Romagna sia immediato, il Lambrusco oggi è uno dei vini più apprezzati al mondo. "I vini Lambrusco – prosegue Savorini – affondano le loro radici nel territorio dell’Emilia, ma ormai la loro presenza si è affermata anche sui principali mercati internazionali, tanto che sono esportati in oltre 90 Paesi al mondo. Grazie alla loro a versatilità, le bollicine rosse emiliane accompagnano con successo differenti tipologie di piatti, da quelli della cucina asiatica a quelli della gastronomia sudamericana e indiana. Un tema questo, che è stato al centro di diverse iniziative portate avanti dal Consorzio negli ultimi anni con l’obiettivo di valorizzare questa caratteristica peculiare dei vini Lambrusco".
Ed è proprio la versatilità, la carta vincente che permette ai vini Lambrusco di affrontare al meglio la flessione dei consumi. "In uno scenario contrassegnato dal calo generalizzato dei consumi di vino, particolarmente marcato per quanto concerne i rossi fermi ad alta gradazione alcolica (seppur con qualche eccezione) – puntualizza Savorini – guardiamo ai prossimi mesi con ottimismo. Di pari passo a un calo dei consumi che ha interessato soprattutto la GDO, stiamo notando un loro aumento nel canale Horeca. Inoltre, i vini Lambrusco, con la loro freschezza e la loro gradazione alcolica contenuta, hanno caratteristiche in linea con gli attuali trend di mercato. Siamo fiduciosi che questo possa tradursi in un assestamento, con volumi di vendita per l’anno in corso in linea con il 2023".
E in tema di trend, "Quello che notiamo – sottolinea ancora il direttore Savorini – è sicuramente un rinnovato interesse per i vini Lambrusco da parte dei giovani, che spesso si avvicinano alle bollicine emiliane scegliendo tipologie più particolari, dal rifermentato in bottiglia allo spumante Metodo Classico e Charmat, per poi scoprire l’ampia gamma proposta dalle diverse denominazioni. A noi, il compito di capire come comunicare sempre meglio le peculiarità dei nostri vini a questa fascia di appassionati".