Velenosi, il vino è donna e felicità: ecco Extraordinary e il Pecorino di Montagna

Un blend di Montepulciano, Sangiovese e Lacrima di Morro d’Alba e un bianco d’altura le novità della cantina marchigiana, guidata da Angela insieme a sua figlia Marianna

di DAVIDE EUSEBI
5 febbraio 2025
Vemdemmia in casa Velenosi

Vemdemmia in casa Velenosi

Se Angela Velenosi è da sempre l’immagine della sua azienda nel mondo, sua figlia Marianna ne è la naturale proiezione ed entrambe danno un messaggio femminile attraverso le loro etichette: il vino deve essere bello, oltre che buono, e va pensato per chi lo beve con l’unico scopo di farlo felice.

Muovendo da questo principio si possono capire meglio le novità che la storica azienda, molto presente anche all’estero, ha presentato al mercato: ‘Extraordinary’ è il nuovo Marche Igt rosso dove potenza, gentilezza e aromaticità dei vigneti (Montepulciano, Sangiovese e Lacrima di Morro d’Alba) si incrociano nel calice. I vigneti da cui nasce questo vino sono dislocati tra i comuni di Monteprandone e Morro d’Alba, a un’altitudine compresa tra i 200 e i 250 metri sul livello del mare, su terreni calcarei e argillosi (mineralità sapida e finezza) e con vendemmie scandite dalla stagione (nel 2022 tra la prima decade di settembre per Lacrima e Sangiovese, e la fine del mese per il Montepulciano, con macerazione sulle bucce).

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Una bottiglia di Extraordinary, l'oro delle Marche

Ciò che scorre nel calice è un sangue rosso rubino con riflessi violacei brillanti: una esplosione di marasca indomabile, gelso nero pieno, mora di bosco ebbra, tutto intriso di note balsamico di pino mugo. Spiega Marianna Velenosi: "Descritto come ‘l’oro delle Marche’, questo vino si distingue per la sua potenza ed eleganza, con una bottiglia dorata e un’etichetta essenziale e accattivante che simboleggia il punto di incontro tra tradizione e innovazione”.

L’altra novità è un bianco, il ‘Pecorino di Montagna’, un progetto su cui Angela Velenosi e il suo team lavorano da tempo con un obiettivo: fare un vino d’altura, giocando su escursioni termiche, acidità e aromaticità. “Abbiamo iniziato – racconta Angela Velenosi – un lungo percorso di analisi del miglior terroir per dare vita a questo progetto individuando ad Arquata il luogo d’elezione per la produzione del Pecorino di Montagna. In quest’area il vitigno è stato riscoperto poco più di trent’anni fa ed è qui che è nata la sua fortuna nella viticoltura moderna. Il vigneto, situato vicino ad Arquata e a oltre 600 metri sul livello del mare, è caratterizzato da un’importante escursione termica. Le rese, molto basse, garantiscono un vino limpido, avvolgente, dalla sfumatura verde brillante e dai sentori spiccatamente fruttati”.

i vigneti di Arquata a oltre 600 metri d'altitudine
I vigneti di Arquata a oltre 600 metri d’altitudine

Ha riverberi minerali di cedro dell’Himalaya, con note speziate di Cyclopia, balsami di fieno di eucalipto e fragranze fruttate finissime e piene. “Con il Pecorino di Montagna 2024 – spiega Angela Velenosi – abbiamo voluto esprimere le peculiarità di questo uvaggio ritornando alla purezza della sua forma più autentica e originaria ed è la nostra dedica alle radici di un vitigno espressivo ed elegante”.