Un percorso straordinario che, questo l’auspicio, possa in breve tempo
diventare un “classico in Europa”. Così il Presidente della Regione del Veneto,
Luca Zaia, ha commentato l’inaugurazione del nuovo cammino del Prosecco avvenuta a inizio luglio. Il percorso
si sviluppa su 51 chilometri, tutti inseriti nell’area delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, area dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità quattro anni fa. L'itinerario tocca Colbertaldo, le alture meridionali di Valdobbiadene, Col San Martino, le Vedette di Farra di Soligo, Premaor di Miane, i Tre Ponti di Follina, l'area di Cison con Zuel di Qua e di Là, Arfanta, Tarzo, Nogarolo e Serravalle.
Un viaggio lento e sostenibile in quattro tappe
Il cammino è stato
sviluppato su quattro tappe che si consiglia di percorrere in altrettanti giorni, per non affaticarsi troppo (sebbene il percorso presenti una difficoltà tecnica mediamente bassa) e per godersi appieno un’area che ruba il cuore.
Le Prealpi trevigiane sanno regalare scorci che nutrono l’anima, tra pendii e vette, passeggiate nei campi e vallate ricche d’acqua.
Se amate il turismo lento e sostenibile, questo è il viaggio che fa per voi, per staccare la spina, in un luogo unico al mondo, dove natura, arte, tradizione, storia e cultura si incontrano.
La prima tappa: Vidor-Col San Martino
La prima parte del viaggio parte da Vidor per arrivare a Col San Martino, percorrendo in tutto
11,7 chilometri con un dislivello di 567 metri. Tempo stimato:
circa quattro ore e mezza. Lungo il percorso è possibile visitare il
santuario della Madonna delle Grazie ed è impareggiabile l’arrivo a destinazione, lasciandosi alle spalle le trincee della Grande Guerra (a Col Moliana), per poi scendere tra i vigneti.
La seconda tappa: Col San Martino-Abbazia di Follina
Si riparte da Col San Martino alla volta dell’Abbazia di Follina (in tutto sono
circa 15 chilometri e mezzo per un tempo di percorrenza che
supera le cinque ore). Da Col San Martino si imbocca l’itinerario 11 noto come “
Il Sentiero delle Vedette”. Passando per la chiesa di San Vigilio, si arriva nel
suggestivo borgo di Collagù e da qui si scende per il Bosco Impero fino al torrente Soligo, poi il percorso prevede l’attraversamento del torrente Campea. Un susseguirsi di vigneti accompagna l’escursionista fino a Premaor, da qui si prosegue in direzione Nord per strada sterrata fino ai Tre Ponti, attraversando località Marcita si raggiunge, infine l’Abbazia di Follina.
La terza tappa: Abbazia di Follina-Tarzo
Dall’Abbazia di Follina ci si rimette in marcia destinazione Tarzo, per un totale di 14,3 chilometri e quattro ore e mezza di percorrenza. Tornando a Marcita
si prende la ciclopedonale fino a Madonna delle Grazie, per poi salire sulla Caldarment. Da Arfanta, nella cui antica chiesa si può ammirare la famosa pala di Francesco da Milano, si prende l’itinerario n. 22 “
Le Rive di San Pietro a Tarzo” per arrivare in centro a Tarzo.
La quarta tappa: due opzioni
La parte finale del percorso propone due opzioni, la prima più impegnativa (9,6 chilometri con un dislivello di 583 metri),
la seconda più agevole (312 metri il dislivello e un’ora in meno, da quattro ore e mezza si scende a tre e mezza). Nel primo caso, il
punto di partenza è piazza IV Novembre a Tarzo, l’arrivo è a piazza del Popolo a Vittorio Veneto. Si imbocca l’itinerario n.23 “
La Via dei Murales e il Monte Comun”. Il cammino offre una vista spettacolare su Fadalto, Revine Lago, massiccio del Visentin, Monte Pizzoc, Vittorio Veneto e pianura trevigiana, nonché, dopo una discesa un po’impegnativa, la possibilità di visitare
i resti del trecentesco castello di Montesel.
La seconda opzione parte sempre da Tarzo, ma da via Filippini, per passare sulla Via dei Murales, arrivare a Nogarolo e imboccare la Via dell’Acqua fino a Serravalle. Da qui prendendo via Martiri della Libertà, via Cavour e viale della Vittoria si raggiunge piazza del Popolo. Le indicazioni dettagliate dei sentieri sono disponibili sul
sito ufficiale.