Serprino Doc, la Glera vulcanica. Non chiamatelo Prosecco
Un vino fresco e perfetto per l'estate, celebrato da un festival del Consorzio Tutela Colli Euganei
Come nel Prosecco, la base è sempre Glera, ma il risultato è differente. In versione spumante o frizzante, il Serprino Doc ha sempre quel sentore di mela e pera tipico del Prosecco, ma accompagnato da un fondo di frutta esotica e una sensazione minerale, dovuta probabilmente al terreno vulcanico dei Colli Euganei.
Insomma: un vino estivo, fresco e piacevole, non per questo banale, anzi. Il Consorzio di Tutela Vini dei Colli Euganei punta molto sul Serprino, tanto da dedicargli un Festival con più di 20 eventi organizzati in tutto il mese di luglio tra cantine, musei, giardini e ville storiche.
A dare il via agli eventi, la Serprino Night del 3 luglio a Padova, con degustazioni nelle botteghe storiche del sotto salone di Padova e le cantine socie del Consorzio Tutela Vini Colli Euganei. Molto suggestiva anche la serata in Villa Molin, dedicata al premio Nobel Ernest Hemingway - nel mese del suo 125esimo compleanno - che ha amato il Veneto, i suoi vini e le sue persone. Il reading dell’attore Bruno Lovadina è stato accompagnato dalle note di chitarra del maestro David Beltran Soto Chero e, soprattutto, dai sigari tanto amati dallo scrittore e da calici di Serprino spumante serviti da alcune cantine del Consorzio.
“Serprino Festival è una rassegna che ha voluto mettere in rete tutte le realtà del territorio, non solo pubbliche ma anche private - spiega il presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Euganei -. Obiettivo: valorizzare le produzioni locali e soprattutto la Doc Colli Euganei Serprino, che vogliamo far conoscere a tutti i padovani e ai tanti turisti che vengono a visitare questa meravigliosa zona ogni anno. Le bollicine sono sempre apprezzate d’estate: sia che si parli di spumante, sia nell’accezione di vino frizzante”.
A proposito di zone meravigliose: dal 5 luglio 2024 i Colli Euganei sono Riserva Mondiale della Biodiversità Unesco. Un traguardo importante per il Veneto e per l’Italia, a cui ha contribuito in modo importante anche la viticoltura. “L’inserimento dei Colli Euganei nella Lista delle Riserve Mondiali della Biodiversità Unesco è un’opportunità straordinaria per il nostro territorio e per il nostro vino. – ha detto il presidente del Consorzio Tutela Colli Euganei, Gianluca Carraro. - Abbiamo sostenuto sin dall’inizio la candidatura, della quale ci sentiamo parte attiva. La nostra viticoltura è espressione di biodiversità, basti pensare che qui si coltivano oltre 30 vitigni diversi: una biodiversità che passa anche per l’attenzione all’ambiente, con il rispetto dei vincoli paesaggistici e l’utilizzo di tecniche di coltivazione a basso impatto grazie a cui si preservano centinaia di forme di vita animali e vegetali. I nostri vigneti coprono una superficie del Parco ragguardevole, oltre 3000 ettari, e contribuiscono alla protezione e alla conservazione del territorio. Con il proprio lavoro quotidiano - conclude Carraro - i produttori si impegnano nella gestione delle acque, dei boschi e del suolo, un ruolo fondamentale oggi alla luce dei cambiamenti climatici che, sempre più frequentemente, si manifestano in modo evidente”.
Il Serprino, note di degustazione
Il Serprino è un biotipo della Glera, l’uva utilizzata per la produzione del Prosecco. A fare la differenza è soprattutto il terroir: il clima temperato dei Colli Euganei, con differenze importanti tra i versanti, e soprattutto il terreno vulcanico e minerale danno al Serprino un tocco particolare, decisamente fresco. Il Serprino migliore nasce sui versanti più freschi, dove i vigneti si alternano a zone di bosco - la biodiversità di cui sopra - e i terreni sono marnosi, argillosi e di media fertilità. Un calice di Serprino spumante (metodo Martinotti) accompagna perfettamente l’aperitivo cicchetti veneti tradizionali, i salumi e il baccalà; la versione frizzante, invece, può essere gustata sia in orario aperitivo sia a tutto pasto, con risotti leggeri, verdure e - perché no - sushi. Va servito fresco, massimo a 8°C, e va bevuto molto giovane.
Colli Euganei, un tour tra storia e architettura
Un percorso per conoscere il territorio del Serprino, con qualche tappa paesaggistica da insider
- Vo’ Euganeo - Villa Sceriman, opera minore del Palladio realizzata nel XVI sec per la la famiglia veneziana Sceriman, di origine Armena.
- Giro dei vigneti e delle cantine della zona di Boccon e Cortelà, con focus sul Monte Versa (che noi abbiamo visitato con una guida d’eccezione, l’enologo del Consorzio Daniele Stenico)
- Panorama del Monte Versa: dalla sommità di questo monte si gode una vista sull'ampio versante che abbraccia tutto il territorio di Vo', oltre che quello di ValNogaredo e Cinto Euganeo.
- Visita al ConsorzioTutela Colli Euganei, nel centro di Vo’, con il suo avanzatissimo laboratorio di analisi.
- Da Vo’ verso Zovon, vista sulle cave di trachite e il corso del Rio Alto, un torrente che in passato alimentava una serie di mulini, il cui aspetto si intravede nelle abitazioni che sorgono lungo il piccolo torrente (i Colli Euganei sono di origine vulcanica, ma ci sono zone con limo, marne e basalto).
- Giardini Monumentali di Valsanzibio: valgono la visita, a partire dal portale dedicato a Diana. I giardini sono fondati dai nobili veneziani della famiglia Barbarigo come ex voto per essere stati preservati dalla peste che imperversava a Venezia.
- Abbazia di Praglia, con visita della biblioteca. L’abbazia - con l’Abate Stefano Visintin - ha anche un piccolo negozio che vende cosmetici ed erbe officinali.
Tantissimi i ristoranti dove concludere il tour. A Teolo, il Serprino si abbina al Prosciutto Crudo Veneto Berico, un’altra delizia regionale.