Ronchi di Castelluccio, il vino buono viene dal bestiame
PREZZI&QUALITA’ – Un allevamento nei terreni attorno alle vigne esalta il concetto di biodiversità integrata, con ottimi risultati qualitativi
Grandi manovre nel vigneto romagnolo. Nei territori di media e alta collina sta partendo dal basso una voglia di rinnovamento che investe il Sangiovese di altura (Modigliana) o l’Albana di media collina (Brisighella). L’aria nuova qualche volta coincide con cambi di proprietà.
Come nel caso di una azienda storica del territorio di Modigliana, Castelluccio della famiglia Fiore, acquisita (nel 2020) dai fratelli Aldo e Paolo Rametta (imprenditori delle energie rinnovabili), già proprietari della cantina Poggio della Dogana a Terra del Sole-Castrocaro Terme, sempre provincia di Forlì-Cesena.
Ambizioso il progetto della ‘nuova’ Ronchi di Castelluccio, che non è una azienda qualsiasi. E’ stata negli anni ’70 la prima esperienza di alta qualità della Romagna enoica col progetto (a quei tempi) ‘rivoluzionario’ del proprietario Gian Vittorio Baldi, regista cinematografico, e dell’enologo Vittorio Fiore e dell’agronomo Remigio Bordini. Contro tutto e tutti, in dorata solitudine, quando le cantine facevano solo tantissima quantità e a basso prezzo, nel territorio di Modigliana – uno dei comuni storici della Romagna toscana, fino al 1923 parte della provincia di Firenze – presero a vinificare su alcuni terreni difficili (i Ronchi) strappati al bosco, dando vita a dei crus (vini da singola vigna) da uve sangiovese, cabernet sauvignon e sauvignon blanc che stupirono per eleganza e longevità (Ronco delle Ginestre, dei Ciliegi, del Re, ecc). In pratica il primo esperimento di zonazione della regione, tra i primissimi in Italia.
Il rinnovamento prosegue ora con la proprietà Rametta, anzi la sfida sale di tono. La gestione agronomica ed enologica è affidata a Francesco Bordini, figlio di Remigio Bordini. Le vigne storiche sono state restaurate non abbattendo alcuna pianta, ripristinando le vecchie forme di allevamento, come l’alberello molto basso per far maturare le uve anche a temperature più fredde, sfruttando il calore emesso dal suolo. Le fallanze vengono sostituite ricorrendo ai vecchi ecotipi rinvenuti dagli appunti di Remigio Bordini e passati al figlio Francesco. Ogni Ronco viene vinificato singolarmente come in origine e trasformato con meticoloso rispetto per l’identità del vigneto di provenienza, in un percorso di rinascita che ha già espresso ottimi risultati qualitativi, grazie anche al lavoro relativo alla biodiversità integrata.
A novembre 2023, infatti, i fratelli Rametta hanno acquistato il podere della storica azienda agricola Fontana, 390 ettari che abbracciano l’azienda Ronchi di Castelluccio, con fulcro l’allevamento di bestiame. Al pascolo crescono in un ambiente a regime biologico certificato oltre 100 capi di vacche razza Limousine, e tori. L’allevamento è di tipo riproduttivo, finalizzato alla vendita di vitelli. La biodiversità integrata è il fil rouge che lega Ronchi di Castelluccio a Poggio della Dogana, le cui vigne gestite in biologico si estendono per 20 ettari sulle colline tra Castrocaro Terme e Brisighella.
Gli assaggi
A Castelluccio i cru diventano i Ronchi. Inerbimento, vigneti lavorati a mano, concimazioni esclusivamente organiche e misurati trattamenti, esclusivamente a base di rame e zolfo. Rese minimali: 20/25 quintali per i rossi, secondo le annate, fino ai 12 quintali per il Sauvignon Blanc di Ronco del Re. Ronchi di Castelluccio resta uno dei brand più ‘preziosi’ della Romagna enoica. Sottovento 2021 è Sauvignon blanc freschissimo e tagliente (22 €) . Il fratello maggiore sempre 100% Sauvignon è Ronco del Re 2021, vino-icona, prodotto solo nelle annate giuste, da vigna di 50 anni , con breve passaggio in barriques, un’immersione nel mare di profumi mediterranei. Il Buco del Prete 2021 è un cru di sangiovese affinato 12 mesi in botte grande espressione sapida e tagliente del territorio di Modigliana (22 €) . Ronco della Simia 2020 è il rosso top della maison tornato in produzione con la nuova proprietà: potenza ed eleganza del sangiovese di montagna, sapidità e complessità, 12 mesi fra barriques e tonneaux , il resto in vetro (60 €). Una delle migliori espressioni del sangiovese di Romagna.