Rio Pusteria, vino biologico con uve Piwi nella cantina più a nord d’Italia
“Sono quelle più resistenti ai parassiti: evitati 20 trattamenti l'anno”, spiega Johannes Gasser, giovane viticoltore che usa bottiglie in vetro riciclate, anche per produrre il sidro con mele ‘antiche’
Vini biologici, ma anche sidro, nella cantina di produzione più a nord di Italia e dell'Alto Adige, anche se non quella più alta in quota, trovandosi a ottocento metri d'altezza. La passione, ereditata dal papà e approfondita con gli studi enologici di un giovane viticoltore, Johannes Gasser, che punta tutto sulla qualità di uve Piwi, la più resistente ai parassiti; ma anche su una varietà di mele antiche e quasi dimenticate, resistenti alla ticchiolatura (ad esempio Topaz, Pilot, Pinova) ed altri frutti (pere, prugne, susine e noci).
È questa la formula vincente che si trova dietro la cantina Santer, a Rio Pusteria, che oggi vanta 10 vini venduti direttamente in loco ai ristoratori locali, oppure tramite le degustazioni e anche on-line grazie a un distributore.
“Evitati 20 trattamenti l’anno”
Per Gasser la parola d'ordine è biologico, anche se significa rinunciare al grande mercato, persino al marchio Doc, che prevede determinate disciplinari, o a vini prodotti con uve celebri e molto richieste come Sauvignon. "Le uve di qualità Piwi esistono già da 100 anni - sottolinea Johannes Gasser, che ha avviato gli studi di viticoltura ed enologia in Germania e fatto esperienza in diverse in cantine a Trento e nel resto d'Italia -. Ma c'è difficoltà a coltivare perché non scrivi Sauvignon o altro sull'etichetta. Eppure con questa qualità di uve, si evitano almeno 20 trattamenti all'anno. Le nostre quindici varietà di uve di cinque anni sono senza trattamenti. Tra queste il nostro Sauvignon Piwi. Il nostro obiettivo è seguire un trattamento "vecchio stile", e dunque biologico, nei campi, utilizzando invece poi tutti macchinari nuovi nella cantina.
Le bottiglie? Riciclate
Un altro aspetto ecologico della cantina Santer è il riciclo di bottiglie. "Recupero bottiglie dagli alberghi, circa 5mila, e le porto a Caldaro dove c'è un consorzio che le lava. Una bottiglia nuova costa 52 centesimi, quella riciclata e lavata 60 centesimi. Per cui il costo è solo di poco superiore. Comunque, uso questo sistema per la produzione di sidro e non per quella di vino" – spiega il giovane Johannes, 21 anni, che per il suo compleanno si è regalato una cisterna nuova, dove provare nuove miscelazioni.
“Il Cambiamento climatico? Qui aiuta”
La zona di produzione, oltre al ricorso alla procedura esclusivamente biologica e dunque naturale, incide molto sulla qualità del prodotto. E i cambiamenti climatici in atto, al momento, sono persino d'aiuto: "C'è più caldo anche qui, a ottocento metri di quota, e questo aiuta la maturazione. Insieme ad altri fattori: il fiume Rienza che scorre qui sotto, il terreno sabbioso, a cui si deve il nome Santer della cantina, e comunque il pendio e la più scarsa quantità d'acqua delle uve che rende i vini più fruttati e intensi”.
Sidro con 50 varietà di mele
Lo stesso vale per le 50 varietà di mele che vengono mescolate per fare per fare il sidro, grazie anche agli innesti che fanno crescere ad esempio tre diverse varietà, rosse e verdi, sulla stessa pianta. Santer oggi ha 3 ettari di uva, 2 di meleto, 2 con allevamento di pecore e qualche altro animale. Nella produzione vanta 10 etichette, con quattro bianchi, tre rossi, un rosato, uno spumante a cui si aggiunge un passito, per un totale di 17.000 bottiglie l'anno. Dalla prima piantumazione alla vendemmia passano quattro anni e non tutte le vendemmie sono uguali, per cui il numero di bottiglie per ciascuna delle etichette prodotte può variare.
I vini biologici della cantina Santer
Rubus: il risultato del connubio tra le innovative varietà Cabernet Cortis e Regent è il Cuvee Rubus. È ottenuto da uve coltivate biologicamente. Aroma: fruttato-speziato, gentile e gradevole sul palato, evoca il cassis, il lampone e il sambuco. Si consiglia di gustarlo ad una temperatura tra i 17 e i 19 °C. Robustus è composto da diverse varietà di uva “robusta” che conferisce al vino un aroma corposo e dal retrogusto fruttato, fragrante bouquet di frutti di bosco. Vitigno: Regent + Cabernet Cortis.
SantRosè è un vino rosato dal bouquet delicato, floreale ed invitante. Vinificato grazie alla tecnica del salassa, la breve macerazione sulle vinacce lo rendono succoso e fruttato. Uvaggio: Monarch und Cabernet Cortis. Ottimo come aperitivo, si sposa bene con antipasto e piatti leggeri. Granitus è un vino bianco dall’aroma di bouquet fruttato con note di mela, pesca e agrumi. Gusto floreale con una spiccata acidità ben integrata nel frutto. Ideale con con antipasti, stuzzichini, insalate, pesce e pollame. Vitigno: Johanniter. Il Primus prende il nome per essere stato il primo vino a prosperare nella cantina all’ingresso della Val Pusteria. L’aroma è un gusto fruttato intenso, che ricorda i profumi dei frutti tropicali e della pesca. La forte acidità conferisce al vino longevità. Si consiglia di gustarlo ad una temperatura tra gli 8 e i 10 °C. Vitigno: Solaris. Muskaris, violetta, rosa e lillà creano un connubio armonico con gli agrumi e una chiara nota di noce moscata. Vitigno: Muscaris; da gustare ad una temperatura tra 9 e 12 °C.
Il Sogrius è un vino dal colore paglierino splendente con sfumature verdastre. Ha un bouquet delicato, emergono gli aromi freschi e vivaci di mele verdi e fiori di prato. Vitigno: Souvignier Gris.
Soleil è il vino dolce di casa Santer, di colore ambrato con fini profumi di albicocche e frutta esotica. Rio.01 è uno spumante metodo Charmat. La varietà è il Johanniter. Lo spumante è di un giallo paglierino con riflessi tendenti al verde. Profuma di mela cotogna, pesca, agrumi e frutti tropicali. Ideale come aperitivo. Ma si sposa anche con il finger food a base di pesce, crostacei e cozze, con dolci e frutta fresca.