Portorose, un Santo Stefano di bollicine con il Festival degli spumanti

Il 26 dicembre al Kempiski Palace oltre 100 etichette in degustazione, in rappresentanza di 30 cantine da Italia, Francia e Austria, oltre che ovviamente Slovenia

di GRAZIELLA LEPORATI
9 dicembre 2024
Una selezione di bollicine delle migliori cantine

Una selezione di bollicine delle migliori cantine

In Istria il clou del mese dedicato di dicembre agli spumanti è il festival di Santo Stefano, ma per tutti i weekend di dicembre si può godere di tutto quello che ha da offrire l’originale enogastronomia istriana, unica di terra e di mare.

Ci sono, per esempio, lo stellato COB – Cooking Out of the Box di Portorose, in perenne e gloriosa sperimentazione, che parte dal territorio per emozionanti viaggi di gusto, o il raffinato Sophia, selezione Michelin, ospitato da quella che in origine era la scenografica reception del Kempinski Palace a Portorose. Partecipano, però, anche nomi storici della cucina di campagna come Na Burji, che con passione rinnovano le espressioni di gusto più autenticamente locali. È possibile prendere solo un dolce o un aperitivo al Cafè Central, luogo ideale per godersi le delizie dei suoi maestri pasticceri, ma anche lo struscio sulla promenade del lungomare. Perfetta per un calice in abbinamento anche l’enoteca Kozelj, vero e proprio tempio dell’enologia slovena e mondiale. Chi vuole tornare a casa con una bottiglia originale per celebrare l’anno nuovo, la deve mettere in agenda anche per gli acquisti.

Spumante rosè
Spumante rosè

Venendo al Festival degli spumanti di Portorose del 26 dicembre, una delle prime cose da sottolineare è la grande varietà di produttori presenti, con oltre 100 etichette che possono essere scoperte e degustate, acquistando il biglietto. Nella Crystal Hall sarà possibili incontrare direttamente oltre 30 cantine di Paesi diversi (Italia, Francia, Austria) e in evidenza sarà naturalmente la produzione locale e slovena Immancabile quindi la presenza di Vina Koper, grande realtà simbolo del territorio istriano, ma anche di micro realtà quali Rojac, con bolle originali come quelle a fermentazione spontanea dell’etichetta Royaz: fatte con uve di Refosk, regalano alla bocca una super mineralità e una acidità piacevolissime. Finale della serata in bellezza, con l’elezione del vino migliore, e un raffinato DJ set e il sassofono Luca Capizzi sul terrazzo del Kempinski.

Mercatini sul mare

Portorose
Una veduta di Portorose

Trovandosi su questo litorale, c’è l’occasione per apprezzare i Mercatini affacciati sul mare, all’ombra dei pini marittimi. Sono allestiti nel parco curatissimo davanti al Kempinski illuminato a tema, con i tipici chalet traboccanti di delizie.

Come da tradizione, non possono mancare vino caldo, cioccolata fumante, frittelle, caldarroste e tanti dolci: ci sarà, naturalmente, la putizza, ricetta slovena delle feste, ma anche un dolce particolare ai cachi, pregiato tesoro autoctono. Ma il vero valore aggiunto di questo mercatino è la possibilità di trovare riunite tutte le eccellenze enogastronomiche della zona, giacimento ricco di qualità e unicità, oltre a prodotti artigianali in legno e in ceramica, accessori di abbigliamento (i cappelli in paglia sono elegantissimi) e cosmesi naturale. 

Una visita, oltre che per fare acquisti, vale la pena quindi anche per le scoperte che si possono fare. Ci sono le cantine con bolle raffinate, i grandi classici Malvasia e Refosco e gli orange istriani, ricchi aromi e profumi. In evidenza, inoltre, gli uliveti con cultivazioni autoctone come l’Oliva storta di Pirano, o Olivo bugo di Pirano, o Olivo carbogno di Pirano: non c’è solo olio extravergine pluripremiato, ma anche olive in salamoia classica o aromatizzate e cremosi paté. Da mettere nell’elenco delle cose da acquistare, poi, il miele, il cioccolato artigianale, le verdure sott’olio, con produzioni locali quali i carciofi di Strugnano, l’aglio di Nova Vas, le bietole di Padna, i pomodori secchi, nonché le erbe aromatiche. La frutta non è da meno con marmellate e composte: superbe quelle di cachi. Per una merenda istriana completa da fare anche a casa, immancabile il prosciutto crudo fatto asciugare lentamente all’aria aperta e i formaggi creati con diversi tipi di latte.

Sale e tartufi

Per concludere al meglio lista: il sale di Pirano e i tartufi istriani. Il primo è lavorato nello stesso modo da oltre 700 anni, ha fatto la storia di questa zona - quando era l’oro bianco prima di Venezia e poi dell’impero degli Asburgo – e ha una concentrazione di minerali e una sapidità unici, apprezzati dai top chef di tutto il mondo. I secondi sono un ingrediente principe di ricette classiche come i fusi (forma di pasta del luogo) al tartufo o di nuovi accostamenti quali quello con il pregiato carpaccio di branzino degli allevamenti Fonda, altro nome in evidenza delle imperdibili bontà autoctone. In inverno, tra boschi e dolci pendii dell’entroterra si trovano il Tuber Brumale, dalle dimensioni piccole e forti sentori forti verso le note del ravanello, e il più pregiato bianco Magnatum Pico, reperibile solo in autunno e a inizio inverno.

Che sia quindi per farsi un giro tra le bollicine in abbinamento a un po’ di wellness, programmare un ponte natalizio fastoso o per portarsi avanti con gli acquisti per i regali, scoprendo la piacevolezza di un mercatino affacciato sul blu, Portorose e Pirano sono le mete ideali. Anche per un Capodanno dalle emozioni forti: il primo gennaio un rito immancabile è infatti quello del tuffo in mare!