Milazzo Vini, cuore spumantistico della Sicilia: "Bollicine di qualità, affare di famiglia dagli anni Settanta"

di MICHELE MEZZANZANICA
1 ottobre 2022
Giuseppe Lo Leggio, Giuseppina Milazzo e Saverio Lo Leggio

Giuseppe Lo Leggio, Giuseppina Milazzo e Saverio Lo Leggio

Campobello di Licata (Agrigento) - E' stata la grande rivelazione dello 'Champagne&Sparkling Wine World Championships', il più autorevole concorso internazionale dedicato agli spumanti. Ben venti le medaglie conquistate, di cui quattro d'oro; un bottino da fare invidia alle grandi cantine di Franciacorta e Trentodoc. Ma il successo dell'azienda agricola G. Milazzo non è estemporaneo, è frutto di un lavoro che parte da lontano. Qui, in questi 150 ettari (97 quelli vitati) nel sud della Sicilia, in quelle Terre della Baronia che si alzano fino a 400 metri sul livello del mare, mare che dista 20 chilometri, la famiglia Milazzo ha deciso di puntare sulle bollicine di alta qualità fin dagli anni Settanta. Il primo tiraggio di una bottiglia di metodo classico risale al 1974, il primo spumante è stato commercializzato nel 1993. "Siamo stati la prima azienda a produrre bollicine in Sicilia secondo il metodo classico, la prima ad avere un registro ufficiale per la spumantizzazione", dice Saverio Lo Leggio, da dieci anni alla guida della cantina insieme alla moglie Giuseppina Milazzo e al loro figlio Giuseppe. Producete ben 7 metodo classico (oltre a tre mossi): da dove viene questa predilezione per le bollicine? "L’azienda nasce intorno al sogno di creare bollicine in Sicilia e dall’incontro fortunato con Cesare Ferrari avvenuto alla fine degli anni Settanta. Ferrari, uno dei più autorevoli enologi esperti di spumantizzazione in Italia, visitando i vigneti che daranno vita nel tempo alle attuali Terre della Baronia, ravvisò in questo contesto ampelografico un potenziale interessante per la produzione di bollicine". Quanto incide l'altitudine su freschezza e acidità delle uve, caratteristiche fondamentali per uno spumante di qualità? "L’altitudine rappresenta un elemento chiave a supporto dell’acidità ma non una prerogativa, in quanto l’interazione del vitigno con l’ambiente pedoclimatico, integrata da una oculata gestione agronomica, possono creare una trama acidica priva di eccessi, arricchita da una linearità gustativa uniforme nel tempo. Questo risultato è frutto di scelte maturate con l’esperienza: l’adozione di forme di allevamento come il tendone (tipica del nostro areale di produzione), impianti su suoli calcarei con l’ausilio di portainnesti che inducano una maggiore vigoria della pianta, supportate da un’attenta gestione idrica". Quale microclima e quali suoli caratterizzano il vostro territorio di produzione? "I vigneti sono tutti concentrati in un’area che si estende in un raggio di poco più di 5 chilometri quadrati intorno alla cantina, che si trova a Campobello di Licata. Qui le caratteristiche climatiche della collina e la morfologia del terreno si combinano con i benefici influssi di un clima tipicamente mediterraneo, con estati miti e inverni non rigidi, Vi è una costante e leggera brezza che favorisce l’escursione termica giorno-notte e una buona areazione in pianta. La tenuta si sviluppa all’interno di otto contrade, un particolare contesto orografico caratterizzato da un altipiano collinare. Un terroir contraddistinto da una particolare concentrazione di suoli morfologicamente vari, dal bianco marnoso calcareo, alle argille scure integrate dalla sostanza organica; le une a garantire profili aromatici ricchi e complessi, le altre dotate di una fertilità costante ed omogenea. Terreni in parte di origine marina, alluvionale e vulcanica che hanno dato vita a un mosaico di ambienti distinti per caratteristiche morfologiche e pedoclimatiche, dove le diverse varietà coltivate possono esprimersi al meglio. Per questo abbiamo sistematicamente identificato ogni singola parcella di vigneto. Oggi sono oltre cinquanta, i cru aziendali, per potere assegnare a ciascun vitigno il suo terroir elettivo, in un racconto di sensazioni che richiama in modo imprescindibile alle caratteristiche di quel terreno e microclima e solo a quelle". Quali caratteristiche specifiche ha nella vostra zona un vitigno internazionale come lo Chardonnay? "Lo Chardonnay rappresenta nel mondo della spumantistica la varietà di elezione. Nel nostro territorio integra la signorilità di un profilo olfattivo floreale tipico del vitigno, che nel nostro ambiente verte su note di erbe aromatiche mediterranee, a una tessitura gustativa importante in armonia con le note sapide che derivano da suoli ricchi in elementi naturali". Cosa dona invece ai vostri spumanti l'autoctono Inzolia? "L’Inzolia è un’antica varietà siciliana con una precisa connotazione nella produzione del Marsala. Rappresenta negli spumanti dell’azienda la proiezione nel tempo di una aromaticità complessa, contraddistinta da particolari sfaccettature speziate, integrate da note balsamiche che conferiscono un'identità non scontata ai nostri spumanti". Sette tipologie di metodo classico sono molte per una cantina 'generalista' che produce anche diversi vini fermi: come si differenziano uno dall'altro? Come riescono a esprimere caratteristiche proprie senza risultare uno una copia dell'altro? spumanti sicilia"La presenza di sette tipologie di metodo classico rappresenta la naturale conseguenza di una molteplice variabilità di espressione che il connubio vitigno- territorio ha fatto emergere nel corso degli anni. Tale numero di referenze, anzi, a volte potrebbe sembrare riduttivo in quanto ci 'costringe' a sacrificare alcune espressioni di una singola vigna, ma al contempo ci consente di enfatizzare la complessità di una cuvée. Paradossalmente, nel nostro ambiente, apparentemente inusuale per la spumantistica, è la variabile territorio a conferire diversità agli spumanti, più che l’annata. Ed è proprio per riuscire a trasferire al consumatore tali peculiarità che abbiamo dato vita, anno dopo anno, a nuove etichette. Così i diversi stili dei nostri spumanti variano da un approccio più immediato e verticale dei pas dosé, nei quali lo Chardonnay rispecchia a pieno i canoni di freschezza e immediatezza, allo stile più ricercato ed evoluto delle Riserve, in cui il connubio con la varietà Inzolia esalta la tipicità del territorio senza mai perdere di vista il paradigma dell’eleganza espressiva". Quali sono i mercati di riferimento per i vostri spumanti? Quali sono i range di prezzo? "La Sicilia rappresenta senz’altro il mercato storicamente più importante, perché è grazie alla fiducia che tanti professionisti della ristorazione hanno avuto per i nostri sforzi che abbiamo potuto far conoscere anche fuori dai confini dell’isola il nostro lavoro. Oggi stiamo ottenendo risultati gratificanti nel Nord Italia, in diversi Paesi d’Europa e in Giappone. La forchetta dei prezzo va dai 20 ai 70 euro, per i formati standard da 750 ml. Discorso a parte per le Magnum e i millesimati della collezione Vintage".