Marmilla e Bovale, il binomio vincente della Sardegna selvaggia sferzata dal vento
La cantina Su’entu e il profondo legame con il territorio, per vini di forte identità
La Marmilla è un’area interna della Sardegna sud-occidentale, tutta da scoprire, tra le province di Oristano e Cagliari.
Il nome richiama il profilo di questo territorio, con dislivelli talmente dolci da ricordare agli antichi abitanti un seno materno. I terreni sono calcareo-argillosi, poveri, ma perfetti per la vite. Il clima è quello tipico mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e poco piovose, e le escursioni termiche che si verificano tra giorno e notte sono un toccasana per la viticoltura. Il vento completa l’opera: fin dalle prime ore del mattino asciuga l’umidità della notte e preserva le coltivazioni da muffe e proliferazioni batteriche.
Qui la famiglia Pilloni possedeva già a inizio degli anni ’50 terreni dedicati all’agricoltura e vigneti. Ernesto Pilloni poi si specializzò nel commercio di cereali e legumi, nel quale lo affiancarono presto i figli. Per i successivi 40 anni l’impegno della famiglia fu poi nel settore del commercio. Il richiamo della terra però, si sa, è forte così il terzogenito di Ernesto, Salvatore, fondatore della cantina Su’entu nel 2009, scelse di tornare alle origini per consolidare un legame già profondo con la propria terra e le proprie radici. Prima vendemmia nel 2012 la cantina si chiama Su’entu, che significa “il vento” in lingua sarda: una dedica a questo elemento della natura che è sinonimo di libertà, cambiamento, vita. I terreni calcareo argillosi della Marmilla su cui sorgono le vigne hanno richiesto un decennio di grande lavoro, ma la bellezza dei luoghi e il caratteristico vento che li accarezza sono stati un incentivo e una grande fonte di ispirazione.
Oggi la cantina è guidata da Valeria, Roberta e Nicola Pilloni, affiancati da un giovane team di viticoltori e cantinieri che è stato formato sotto la guida esperta di un agronomo e di un enologo. Tutta la squadra ha intrapreso questa avventura insieme, accrescendo giorno dopo giorno le proprie competenze e la propria passione. Grazie alla passione e alla professionalità di tutti, oggi Su’entu produce ed esporta in tutto il mondo vini dall’anima sarda. L’azienda si trova a pochi chilometri da Sanluri, nelle località Nuraghe Pusceddu e Nuraghe Cuccuru is Bingias, e si sviluppa per 80 ettari di superficie di cui attualmente 32 coltivati a vite, secondo un’agricoltura sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale. “La nostra famiglia – dicono i Pilloni - ha sempre amato Sanluri, perché è casa, e ha sempre creduto in questa terra e nel suo potenziale.
Per questo non abbiamo esitato a lavorare sodo per riportare la natura al suo antico splendore e siamo stati i primi a produrre un vino, il Bovale, proprio con la denominazione Marmilla Igt.” Identità, territorio, vitigni autoctoni sardi delineano la filosofia del progetto Su’entu. Al centro del progetto l’uva rossa Bovale, con vini di grande freschezza e piacevolezza, perfetti anche per l’estate se rigorosamente serviti a 18°. Altro asso nella manica un rapporto qualità/prezzo vincente.
Nel 2019 è stato presentato il “Vigneto Geni”, un nuovo corpo aziendale di 30 ettari frutto di un accorpamento fondiario di una collina nella quale sorge il nuraghe “Cuccuru de is bingias” (la collina delle vigne) per dare ancora maggior spazio al Bovale. In questa prospettiva è nata l’idea di reinterpretare il Su’Diterra (un classico della casa) con il nuovo Su’Diterra Bovale Marmilla IGT 2020 (11 €). Il nuovo vino completa il progetto di valorizzazione del vitigno affiancandosi alla declinazione rosata del Nina Isola dei Nuraghi IGT (11 €) ,delizioso, al classico del Su’Nico Bovale Marmilla IGT (18 €) e alla riserva Su’Oltre Marmilla IGT (55 €). Il nuovo Su’Diterra con l’annata 2020 diventa un 100% Bovale , un bicchiere dalla grande luminosità, con un naso dal frutto intenso e sentori di macchia mediterranea, dal sorso goloso e dalla grande versatilità gastronomica. Non manca il bianco Vermentino Sardegna Doc nelle due versioni solo acciaio (Su’imari a 10€) e Su’orma, affinato in legno (15 €) e un bianco (Su’aro) blend di Nasco, Moscato e Chardonnay (11 €).
Info: www.cantinesuentu.com