Lugana e Valtenesi: le due facce del Garda bresciano secondo Pasini San Giovanni

PREZZI&QUALITA’ – L’azienda, a conduzione familiare, produce circa 300mila bottiglie l’anno puntando sulle due grandi Doc della zona

di LORENZO FRASSOLDATI
20 aprile 2024
La Pasini San Giovanni è portata avanti da 4 cugini

La Pasini San Giovanni è portata avanti da 4 cugini

La sponda bresciana del lago di Garda è un luogo unico, microclima mediterraneo ai piedi delle montagne ; vigne , uliveti e piante di cappero che crescono a latitudini estreme. Terra vocata al turismo (a due passi trovi il Vittoriale di D’annunzio, La Rocca di Manerba, i Castelli della Valtènesi, la Rocca di Lonato, le Grotte di Catullo, le Limonaie dell’Alto Garda…).

Ma anche terra di due uve preziose: la Turbiana, a bacca bianca, di casa nella denominazione Lugana Doc, parente lontana di Verdicchio e Trebbiano, vigorosa e decisa, forte del suolo argilloso e minerale. Poi il Groppello, a bacca nera, re della denominazione Valtenesi Doc, gentile e delicato, ideale per trarne vini ‘rosa’ (ma anche rossi) che si stanno imponendo nei gusti dei consumatori, specialmente giovani e donne. Quella dell’azienda agricola Pasini San Giovanni è la tipica storia di successo che nasce da una famiglia italiana. Dall’osteria del dopoguerra a Puegnago del Garda dei nonni Amelia e Andrea Pasini sono passate tre generazioni e la mescita di cibo e vino è diventata una moderna azienda vitivinicola, gestita oggi con passione dai cugini Laura, Sara, Luca e Paolo (quest’ultimo anche presidente del Consorzio Valtènesi Doc).

Vigne e cantina Pasini San Giovanni
Vigne e cantina Pasini San Giovanni

L’azienda ha quasi 40 ettari di vigna, sulle rive bresciane del Garda: 26 in Valtènesi, divisi tra Raffa di Puegnago e Picedo di Polpenazze e 13 in Lugana, a San Benedetto di Lugana e Desenzano. La produzione annua è di circa 300.000 bottiglie con una piccola percentuale di uve acquistate. Dal 2009 la Pasini San Giovanni misura la sua impronta carbonica e lavora le vigne con particolare attenzione al più basso impatto ambientale possibile. Dalla vendemmia 2017 ha ottenuto la certificazione biologica completa. Dal 2009 l’energia necessaria al suo sostentamento è fornita dal sole, grazie ad un impianto fotovoltaico installato sul tetto della cantina. La vocazione bio sta nel Dna della maison: “I colori delle vigne, degli ulivi, delle api, dei fiori e delle tante essenze che disegnano i contorni della nostra azienda sono i segni della biodiversità, che riteniamo sia la via per migliorare i terreni di cui ci prendiamo cura in un ambiente armonico e salutare”, spiega Paolo.

Gli assaggi

Le bottiglie degustate
Le bottiglie degustate

Chiaretto 2023, il “vino di una notte”, da uve Groppello e piccole percentuali di altre uve rosse, ha uno splendido color rosa corallo, floreale al naso e di bella sapidità (12 € allo shop online). Rosagreen 2023, cru di Groppello 100% , freschissimo e sapido (13 €) . Infine il campione della casa, Lettera C 2021, miglior vino rosa d’Italia 2023 secondo il Gambero, affinato in piccole botti di ceramica (Clayver) col suo correndo di fermentazione. Una riserva di Valtènesi in rosa, fiori bianchi e agrumi al naso, luminoso, elegante, perfetto su pesce crudo e cotto, una scommessa sulla longevità delle uve Groppello (42 €), da conservare nella calza anti-luce fino alla stappatura.

Info: www.pasinisangiovanni.it