Le Guaite di Noemi, tutta la freschezza della nouvelle vague della Valpolicella
Mezzane di Sotto (Verona) – La ragazza, sorridente e caparbia, è tutt’altro che acida. La produttrice, invece, ha fatto dell’acidità la sua bandiera, tratto distintivo che permette ai suoi vini lunghi affinamenti anche per i già longevi standard della Valpolicella.
Un nome da tenere in considerazione quello di Noemi Pizzighella, 28 anni da Mezzane di Sotto, nella Valpolicella Orientale, dove vanta 10 ettari di vigneti con altitudini che si spingono quasi ai 600 metri, per una produzione di circa 30mila bottiglie l’anno dei classici vini della zona (Valpolicella Superiore e Ripasso, Amarone, Recioto, Rosso Veronese Igt). Le Guaite di Noemi il nome dell’azienda, dove le Guaite sono appunto la parte più alta e vocata dei terreni di proprietà e Noemi è ovviamente lei, che ha inserito il nome in azienda nel 2015 segnando un cambio di passo rispetto alla gestione del padre, Stefano Pizzighella.
Un rapporto di amore conflittuale, quello tra la figlia e il genitore, che comunque è tuttora presente in azienda (con la moglie Giulietta) e, soprattutto, al quale si deve la trasformazione della vecchia azienda agricola di famiglia in una moderna cantina vinicola (oltre che frantoio, circa 50 i quintali d’olio prodotti), diventata operativa a tutti gli effetti nel 2002. Ora, vent’anni più tardi, comincia a vedersi la mano della giovane Noemi. In cantina, con questa spasmodica ricerca di acidità per garantire freschezza nella longevità ai vuoi ini, anche a costo di perdere qualcosa in termini di frutto. Gli assaggi dell’Amarone 2011, ma anche e soprattutto del Valpolicella Superiore 2013 e Ripasso 2012, hanno premiato quest’impostazione, sdoganando tra l’altro vini tradizionalmente austeri e da meditazione nell’accompagnare un pasto non particolarmente impegnativo come quello imbastito dal Maio Ristorante di Milano, che ha proposto finger food e risotto alla milanese con guancia di manzo brasata.
Il tocco femminile e millenial è poi evidente nelle etichette, dalla grafica accattivante a metà strada tra l’iconografia giapponese e Miró. Firma enologica è invece l’utilizzo, accanto alla triade Corvina-Rondinella-Corvinone, non solo dell’autoctona Oseleta ma anche della lombardeggiante Croatina. Insomma, nel vasto e variegato mondo della Valpolicella, tra le cantine della nouvelle vague Le Guaite di Noemi merita sicuramente attenzione, anche per lo stretto e rimarcato legame con la valle di Mezzane che, in un mondo appunto vasto e variegato, trova e trasmette una precisa identità e collocazione nel mare magnum valpollicellese.