La Monacesca, quando il Verdicchio si fa 'croccante'

di LORENZO FRASSOLDATI
14 dicembre 2022

Vini La Monacesca

Un territorio unico in Italia, Matelica. Bellissimo, tagliato dall’unica valle marchigiana appenninica orientata sull’asse nord-sud. Impenetrabile al vento di mare e proprio per questo capace di trasmettere un carattere unico e irripetibile al Verdicchio, che qui diventa particolarmente ‘croccante’ e longevo, ma anche a rossi di Sangiovese grosso, Merlot e Syrah, vellutati e fruttati di bacche rosse. Per finire allo Chardonnay, verticale e solido per un metodo classico appena nato, Ecclesia, di grande freschezza ed eleganza. L'azienda La Monacesca, immersa in una location paesaggistica e storica di straordinaria bellezza, conta una superficie agricola di 56 ettari, 33 dei quali dedicati alla vigna. Due le cantine: Matelica e Porto Potenza Picena per un potenziale attuale di 160.000 bottiglie. Casimiro Cifola comprò i terreni alla fine degli anni Sessanta e piantò i primi vigneti. E’ del 1973 la prima produzione di Verdicchio di Matelica, primo step di una straordinaria avventura in cui Casimiro fu affiancato dal 1982 dal figlio Aldo, attuale direttore generale dell’azienda (anche dopo l’acquisizione della cantina da parte del Pastificio Luciana Mosconi). Dal vitigno bianco principe delle Marche ai rossi. Nel 1994 in viene piantato in Contrada Valle un nuovo vigneto di uve rosse, composto da Sangiovese Grosso e Merlot, per riportare alla luce grandi e dimenticate vocazioni rossiste del territorio, che forniva nei primi anni del 1900 un 'Rosso Matelica' in grado di primeggiare in concorsi enologici internazionali. I rossi bissano il successo dei bianchi con bottiglie iconiche come i due Igt Camerte e Syrah. Nel corso degli anni Aldo Cifola ha centrato l’obiettivo di elevare il posizionamento de La Monacesca soprattutto grazie al flagship wine 'Mirum', Verdicchio Riserva nato nel 1988 e prodotto solo nelle migliori annate, riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Con la nuova proprietà l’obiettivo – dice Aldo – “è di creare importanti condizioni di crescita, pur mantenendo sempre il focus sull’assoluta qualità dei prodotti”.

Gli assaggi

Il Mirum 2020 (24,50 € allo shop online) è davvero di straordinaria complessità, partendo una lieve surmaturazione delle uve. Mandorle tostate , miele e crosta di pane al naso, struttura , personalità, un grande bianco. Il Verdicchio di Matelica 2020 (12,50 €) sta un gradino sotto, ma il family feeling non si smentisce: solido al palato, frutta agrumata al naso, verticale e sapido. I rossi. Il Camerte 2017 (19 €) , Sangiovese e Merlot, è un biglietto d’ingresso alla Monacesca rossista elegante, morbido e bevibile. Lo Syrah 2016 (35 €) traduce il territorio in note speziate e balsamiche per un sorso pieno, avvolgente, lunghissimo. Info: www.monacesca.com