I
Musei del vino europei sono pronti alle sfide del futuro. Perché oggi non basta limitarsi ad esporre tutte le fasi della vinificazione, tra pannelli informativi, immagini, macchinari d’una volta e i prodotti della vite. Servono nuovi servizi e bisogna
creare ‘esperienze’ per l'educazione: un vero e proprio
entertainment per approfondire e condividere le conoscenze, ma anche avviare azioni di marketing per attrarre differenti
target di visitatori, con degli spazi espositivi sempre più sostenibili e legati al territorio.
Vino e arte, cioccolato e gaming
Grazie all'uso delle nuove tecnologie e di attività sensoriali, ma anche
attività di ‘gaming’ ed escape room, i tradizionali percorsi di visita si stando evolvendo verso
tour immersivi ed esperienziali. L'esperienza intorno al vino si arricchisce di sfaccettature:
Vivanco ha puntato sul binomio arte e vino ed ospita
capolavori di arte moderna contemporanea, da Chagal a Warhol;
World of Wine-Wow punta sulla varietà con il
Chocolate Story Museum ed il Pink Palace, un luogo dove tutto ha il colore del
vino rosè e che è 'instagrammabile' dai più giovani: uno scatto e si va di social. In Spagna si adeguano le proposte col ricorso alle Giant Interactive Maps.
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Le esperienze in Italia
In Italia, il
Castello di Grinzane ha creato un percorso museale nei vigneti mentre il
Parco Archeologico del Colosseo offre uno scenario unico dove la viticoltura si fonde con l'archeologia. A Verona, a un anno dalla sua costituzione la
Fondazione Museo del Vino Muvin ha invitato ad inizio dicembre 2023 i
principali musei del vino europei, proprio per uno
scambio di buone pratiche che portino alla promozione della cultura del vino attraverso l'attività museale. Verona si pone come
hub di riferimento nazionale in questo settore alimentando in modo sinergico il posizionamento acquisito attraverso la partecipazione alla rete di
Great Wine Capitals.
Turismo enogastronomico punta sugli hub
Musei e cantine del vino per le visite dei turisti
I Musei del Vino sono hub enogastronomici, luoghi di connessione con i territori del vino. Dalle
Città della Gastronomia francesi all'
Oro di Montalcino in Italia, quale Tempio del vino Brunello, queste realtà stimolano la visita verso gli spazi rurali. Si tratta di una funzione oggi sempre più desiderata dai turisti, come evidenzia il
Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023: il 63% degli italiani gradirebbe visitarne uno e trovavi una pluralità di servizi, in primis
ristorazione (indicata dal 69%), degustazioni (64%), possibilità di prenotare le esperienze nelle aziende di produzione (65%) ed acquistare i prodotti tipici (65%). LEGGI ANCHE -
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In Italia 46 musei del vino
Nel Belpaese vi sono
46 musei del vino e 83 del gusto, un numero superiore ad altri Paesi come Francia e Spagna. Si tratta però di realtà di piccole e medie dimensioni, prevalentemente
di proprietà comunale (41% dei musei del vino e 52% del gusto)
o di aziende (33% del vino e 24% del gusto). Questa pluralità ben rappresenta e testimonia la ricchezza enogastronomica italiana, che vanta il
maggior numero di produzioni certificate in Europa. L’obiettivo è dunque mettersi in rete proprio come in Francia dove il Ministero della Cultura ha favorito di recente la creazione di una
rete europea di Musei del Vino (fonte Fondazione Movin).