Graziano Prà, da un’attenta selezione di vigne ecco il nuovo Valpolicella Superiore

Un vino di forte impronta territoriale, da uve di Corvina, Corvinone e Rondinella, con un particolare occhio di riguardo per la sostenibilità

di Redazione Itinerari
29 febbraio 2024

Il nuovo Valpolicella Superiore di Graziano Prà

Graziano Prà presenta il nuovo frutto delle sue uve: il nuovo Valpolicella Superiore. Una selezione di vigne di oltre 20 anni, in altura e che guarda alla sostenibilità.

Il Valpolicella Superiore è un vino le cui uve di Corvina, Corvinone e Rondinella crescono su suoli calcarei e in una zona profondamente influenzata dalle escursioni termiche date dalla vicinanza delle Piccole Dolomiti. Questa impronta territoriale dona al vino una grande eleganza, in perfetto equilibrio con la potenza e la complessità che derivano dalla maturità delle vigne e dalla tecnica del taglio del tralcio.

L’attenzione alla sostenibilità che accompagna ogni scelta di Graziano Prà, in vigneto come in cantina, si ritrova anche nel Valpolicella Superiore. Il cofanetto che custodisce le bottiglie è infatti realizzato a mano grazie all’esperienza di un artigiano locale, con legno riciclato da vecchi pallet di cui viene incoraggiato il riutilizzo, dandogli una terza vita come contenitore o ornamento decorativo. Il tappo scelto per il Valpolicella Superiore è quello a vite, chiusura tecnica che Graziano sperimenta dal 2010 e che dal 2022 viene utilizzata per tutta la linea dei vini bianchi dell’azienda, oltre che per il Valpolicella Doc. Il tappo, oltre a permettere la corretta micro ossigenazione del vino valorizzandone la longevità, è anche una scelta ecologica: l’alluminio di cui è composto è un materiale totalmente riciclabile.

“Il Valpolicella Superiore è un grande vino, e lo è senza alzare il tono di voce – commenta il vignaiolo – piuttosto è un vino che ascolta la storia di una terra e si prepara a raccontarla al domani, con estremo rispetto della natura e di chi la vive. Un nuovo capitolo del mio viaggio, che si fa custode di un territorio e delle generazioni che lo vivranno.”