Giusti Wine, non solo Prosecco: dalla Recantina ai vini PiWi, il Piave rinasce in nome dell'ambiente
Il Montello è una zona collinare unica, circondata dall’alveo del fiume Piave. Geologicamente, è uno dei suoli più antichi d’Italia ed è stata per secoli uno dei boschi da cui la Serenissima Repubblica di Venezia prendeva il legname per le sue navi. Il suolo di natura carsica è ricco di ossidi di ferro e di argilla: la tipica terra rossa. Ancora oggi è uno dei luoghi più incontaminati d’Italia: fra i boschi e i vigneti si muovono liberi daini, cervi, caprioli e volpi.
Qui è tornato nel 2000 Ermenegildo (Joe) Giusti , nei luoghi in cui è cresciuto e dove si è sposato con Maria Vittoria, prima di trasferirsi in Canada e fondare uno dei gruppi di costruzioni più importanti del Nord America. ‘Joe’ decide di partire da un piccolo vigneto per arrivare, oggi, a 125 ettari, divisi in dieci tenute, ubicate nel Montello e lungo la piana alluvionale della Destra Piave, tutte a Nervesa della Battaglia. “Ho deciso di concentrare miei investimenti in un unico Comune perché volevo contribuire concretamente a cambiare la mentalità del posto. Il mio obiettivo era portare un nuovo modello di cura dell’ambiente e di bellezza diffusa, che potesse ispirare i miei vicini”.
Oltre all’acquisto dei vigneti, Giusti si impegna nel restauro dell’Abbazia di Sant’Eustachio, dove nel Cinquecento fu scritto il Galateo di monsignor Della Casa, riportandola all’antico splendore e aprendola al pubblico. E si impegna nell’offerta enoturistica, con una country house con suites e camere, il ristorante, una guest house e la Villa Maria Vittoria, residenza di charme immersa nei boschi. I vigneti stanno nella Docg Asolo Prosecco Superiore e nella Doc Montello e Colli Asolani, nella prima fascia collinare pedemontana. In Valpolicella poi Giusti Wine gestisce poi altri due appezzamenti dove produce Amarone e Ripasso.
Simbolo del progetto Giusti Wine è la cantina di Nervesa della Battaglia aperta nel 2020, in gran parte ipogea, sviluppata su 5 piani che si spingono fino ad 8 metri sotto terra. Si tratta di una cantina-opera d’arte, progettata dall’architetto Armando Guizzo, che ha richiesto un investimento di 15 milioni di euro e 5 anni di lavoro, realizzata in totale armonia con il paesaggio che la ospita, sottoposto a vincolo ambientale.
I vini prodotti (650.000 bottiglie) puntano sul Prosecco asolano, su una varietà di rosso autoctono rilanciato da Giusti Wine come la Recantina , ma anche sui vitigni ibridi resistenti (PiWi) di cui diviene un vero e proprio alfiere, convinto che il rispetto per l’ambiente richieda un approccio globale. A interpretare i vini c’è Graziana Grassini, enologa toscana di fama internazionale.
Gli assaggi
Di grande personalità il Sant’Eustachio Sauvignon Nepis 2021 (12 €) da uve ‘resistenti’, elegante, verticale, note di frutta esotica e sentori erbacei. Non si sbaglia con l’Asolo Prosecco Superiore Extra Brut , bollicine asciutte e cremose, profumi di frutta gialla e fiori bianchi, da aperitivo a tutto pasto (13 €). Da provare la Recantina 2019 , il rosso autoctono di cui Giusti è uno degli alfieri: sorso sincero, tanta frutta rossa, al palato fragrante , ideale con carni rosse e selvaggina (20 €).
Info: www.giustiwine.com