«Finalmente una vera ripresa. Da qui rinasce la nostra economia»
Assessore cosa significa il ritorno in presenza del Vinitaly per il Veneto? «Tornare dopo due anni di stop, e trascorsi sei mesi dalla ‘Special Edition’ di ottobre riservata ai soli operatori, significa poter sfruttare la notorietà di un evento di caratura internazionale per attrarre flussi turistici in tutto il Veneto e a Verona, da sempre considerata la città dove scoprire i valori, riconoscere la territorialità e l’italianità del vino». Federico Caner, assessore regionale al Turismo e all’Agricoltura, analizza il ritorno del salone del vino, il momento del comparto, le prospettive per il Veneto (e non solo) grazie alla possibilità quasi dimenticata di organizzare i grandi eventi in presenza. «Ricordo – prosegue – che, con la pandemia, le città d’arte sono quelle che più hanno sofferto». E per l’intero settore nazionale e l’economia del Paese, che valore ha il Vinitaly? «Alla 54esima edizione sono attese 4.400 aziende da 19 nazioni. I top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sono 680, il 76% di provenienza estera e il 53% nazionale. In testa la delegazione dal Nord America, con gli Stati Uniti che rappresentano il primo mercato mondiale per l’export di vino italiano, e guidano le delegazioni internazionali presenti». Poi? «Tra le novità c’è anche l’Africa, con collettive professionali da Mozambico, Kenya, Etiopia, Camerun e Angola. Dall’Europa, le delegazioni di Germania e dei Paesi del Nord (Danimarca e Svezia in primis) sono tra le più numerose. Per comprendere il valore del vino nell’economia del Veneto è sufficiente dire che da solo questo prodotto rappresenta circa un terzo dell’export agroalimentare e il 3,5% di tutte le merci esportate. Sono più di 150 i Paesi del mondo verso cui il Veneto ha esportato il suo vino nel 2020 e oltre la metà del valore delle esportazioni ha riguardato Stati Uniti, Germania e Regno Unito, seguiti, a distanza, da Canada e Svizzera». Ma cosa significa mettere in campo un evento del genere nel post Covid, tra attenzioni particolari e finanziamenti? «Il vino Veneto rappresenta una delle grandi eccellenze che la Regione supporta con finanziamenti all’intera filiera, dalla piantumazione e ristrutturazione della vite, fino all’imbottigliamento e alla promozione. Ogni anno attraverso appositi bandi, la Regione mette a disposizione circa 40 milioni di euro per il settore, stanziamento a cui vanno aggiunti i fondi derivanti dal Psr, il Programma di sviluppo rurale. La promozione è la leva per aumentare la notorietà di una produzione che in Veneto raggiunge gli oltre 11 milioni di ettolitri. Una produzione che è simbolo della nostra storia, della tradizione e del lavoro dei nostri imprenditori agricoli».