Fiano d’Avellino? No, di Toscana. Il vino che non ti aspetti dove non te lo aspetti
Tenuta Il Quinto lancia Sterpeti, un bianco ottenuto dalle tipiche uve d’Irpinia coltivate però in Maremma. La Vittoria Saby: “Ci affascina la complessità che si sviluppa con l’affinamento”

Una bottiglia di Sterpeti e uno scorcio della Tenuta Il Quinto
Il Fiano orgoglio d’Irpinia (tra)piantato in Maremma. E’ la sfida di Tenuta Il Quinto, cantina di Magliano in Toscana che ha appena lanciato Sterpeti, nuovo vino bianco ottenuto da uve Fiano in purezza.
Dall’Irpinia alla Maremma
Un “progetto visionario che unisce tradizione e innovazione vitivinicola”, secondo la proprietà, la famiglia Saby, che ha sempre nutrito una profonda passione per il Fiano, vitigno nobile e identitario della Campania. Così, quando si è presentata l’opportunità,on ha esitato a piantare quattro ettari di questa varietà – sui 70 complessivi della tenuta, di cui 14 a conduzione biologica – nel cuore della costa toscana, nella località di Sterpeti che dà ora il nome a questo vino atipico, un Fiano di Toscana che sfida le convenzioni.
Maturazione e vendemmia
“Il Fiano è noto per la sua coltivazione in Irpinia – spiega l’enologa Valentina Del Bello - dove il Fiano di Avellino Docg è un punto di riferimento. Cresce bene su terreni vulcanici e in climi freschi, ma in Maremma la sfida è diversa: esposizione e gestione della chioma sono essenziali per preservarne la complessità. Grazie alla sua acidità naturale e alla maturazione tardiva, riusciamo a vendemmiarlo a settembre, tra i primi rossi e le Syrah, mantenendo freschezza ed equilibrio. I grappoli sono di dimensioni medio piccole, dalla buccia spessa. Noi lo coltiviamo a guyot per garantire una produzione più costante negli anni”
Scelta di prospettiva
Il microclima temperato e la brezza marina favoriscono un’espressione elegante e minerale, conferendo a Sterpeti un’impronta decisa, tipica del vitigno ma anche del territorio. In un’epoca in cui il cambiamento climatico impone nuove strategie ai viticoltori, spiegano dalla cantina, la scelta di coltivare il Fiano in Toscana è soprattutto una scelta di lungimiranza, da valutare in prospettiva nel medio-lungo periodo. Si tratta infatti di una varietà naturalmente resistente alle alte temperature, capace di mantenere freschezza ed equilibrio anche nelle annate più calde: un perfetto esempio di come la viticoltura possa evolversi per affrontare le sfide del futuro.
Nel bicchiere
Sterpeti si presenta con una vibrante acidità, una struttura avvolgente e un profilo aromatico in cui spiccano note di agrumi, fiori bianchi e mandorla. “Ci affascina la complessità che i vini bianchi possono sviluppare con l’affinamento e con Sterpeti pensiamo di avere il tipo di prodotto con il potenziale giusto per rispondere a questa sfida” chiosa Vittoria Saby, proprietaria della Tenuta Il Quinto. Un vino che racconta la storia di una famiglia, di un territorio e di un percorso in continua evoluzione che, tra l’altro, presto porterà alla nascita anche di nuovo vino rosso, I Muri, un blend a base Grenache.