Elvio Cogno, la freschezza del Barolo Ravera nel rispetto della natura
PREZZI&QUALITA’ – Niente diserbo e utilizzo del sovescio, nei 16 ettari di proprietà in quella che oggi è una delle Menzioni geografiche aggiuntive più importanti della nobile denominazione
La personalità, l’identità prima di tutto. “Se fare un vino perfetto significa fare un vino standard, allora non vogliamo fare vini perfetti”. Poche parole per sintetizzare la filosofia di Nadia Cogno e Valter Fissore alla guida dell’azienda Elvio Cogno. Scelte coraggiose, che nascono dalla voglia di interpretare tutte le potenzialità di un luogo straordinario, il cru Ravera a Novello, nel cuore della denominazione del Barolo.
Elvio Cogno, classe 1936, era il padre di Nadia. Un uomo che, grazie alla propria visione, ha saputo ripartire da zero a 60 anni e puntare per primo sul Ravera, divenuto oggi una delle Mga (Menzioni geografiche aggiuntive, o anche Sottozone) più importanti del Barolo, quando ancora non se ne parlava. Oggi la Elvio Cogno, con i suoi 16 ettari di proprietà, è l’azienda a possedere la maggiore superficie vitata di questo luogo straordinario, più fresco rispetto ad altre zone della denominazione, capace anche di fronteggiare le sfide del cambiamento climatico.
Al fondatore si deve la valorizzazione del cru Ravera, ora considerato tra i più prestigiosi della zona per la produzione di Barolo, e la riscoperta di varietà autoctone a lungo dimenticate, come la Nascetta. Il Nebbiolo (uva base del Barolo) è una varietà molto antica, caratterizzata da una grande variabilità genetica rappresentata da un alto numero di biotipi. Per questo motivo l’azienda ha deciso di destinare i singoli biotipi a vigneti distinti. Per quelli definiti Ravera vengono scelti Lampia e Michet, per Vigna Elena il Nebbiolo Rosé, per Bricco Pernice esclusivamente Lampia. Il ruolo centrale nella produzione è giocato dalla vigna, concepita come organismo vivo e vitale da rispettare, che, per produrre qualità, deve essere in equilibrio ed armonia con l’ecosistema circostante. Con questo obiettivo da 15 anni non si pratica il diserbo, si usa il sovescio delle erbacee e concime organico a base di humus di lombrico come unica forma di concimazione; per la lotta ai parassiti sono usati antiparassitari e anticrittogamici di origine naturale come olii essenziali. Elvio volle al suo fianco la figlia Nadia e il genero Valter Fissore per sviluppare un progetto che, negli anni, si è costantemente arricchito.
Gli assaggi
Siamo nel cuore di una delle denominazioni più prestigiose e nobili del vino italiano, legata a nomi come Cavour ed Einaudi. Il Barolo Cascina Nuova 2019 viene dai vigneti più giovani a circa 400 metri. Un bicchiere contemporaneo , biglietto d’ingresso nel mondo del Barolo. Fresco, piacevole e immediato, fa comunque due anni in botti grandi (45 € prezzo medio in enoteca). Salendo di categoria troviamo il cru più prestigioso della maison piemontese, il Barolo Ravera Bricco Pernice 2018, da vigne di 50 e 25 anni, 30 mesi in botti grandi . Un rosso straordinario, aristocratico, un millesimo ancora in grado di evolvere, che unisce personalità, muscoli, morbidezza ed eleganza (il prezzo è adeguato 110 €).
Info: www.elviocogno.com