Dai rossi di Montefalco e Torgiano passando per Orvieto, patria dei bianchi. Sono i cardini dell’enologia regionale che fa squadra per promuovere i suoi nettari
Montefalco con il suo Sagrantino, vino di rara potenza. Torgiano coi suoi rossi più vellutati, espressione in particolare del Sangiovese...
Montefalco con il suo Sagrantino, vino di rara potenza. Torgiano coi suoi rossi più vellutati, espressione in particolare del Sangiovese locale, influenzato dal lago invece che dal mare. E poi Orvieto, patria dei bianchi, in particolare dell’autoctono Grechetto coi suoi ricchi profumi. Questi i perni attorno ai quali si muove l’enologia dell’Umbria, piccola quanto affascinante regione che, nel vino come in molti altri campi, ha saputo ritagliarsi un ruolo di rilievo a dispetto delle piccole dimensioni.
Un territorio dove ’fare squadra’ non è solo uno slogan ma un modo di pensare e agire, come dimostra UmbriaTop Wines, cooperativa che già dal 2009 rappresenta l’eccellenza della produzione vitivinicola regionale, associando 4 Consorzi di tutela – I citati Torgiano, Montefalco e Orvieto più Trasimeno – e ben 109 cantine. La promozione del territorio oltre i singoli, limitanti confini di Doc e Docg, sfruttando il brand ’Umbria’ che è sicuramente più autorevole e riconosciuto rispetto alle piccole declinazioni territoriali.
Un cambio di paradigma importante, soprattutto in chiave enoturismo, asset ormai imprescindibile per intercettare il pubblico dei wine lover. "La nostra mission – racconta Massimo Siepacci, presidente di UmbriaTop – è quella di promuovere una immagine unitaria e qualificata del vino umbro di qualità e certificato al fine di valorizzare il nostro territorio così come la nostra comunità. Attraverso la partecipazione a fiere specializzate in Italia e all’estero, così come mediante la valorizzazione dei tanti eventi locali che animano la nostra regione, vogliamo raccontare la storia di ogni singola area, per far crescere la conoscenza e l’apprezzamento dei vini di alta qualità prodotti in Umbria". UmbriaTop Wines vanta una produzione che include vini Docg, Doc e Igt, rappresentando oltre il 90% della produzione vitivinicola regionale. Produzione che vanta radici profonde e proprio ’Radici’ sarà il tema portante delle iniziative dell’associazione in questo 2025. "La coltivazione della vite in Umbria risale al tempo degli antichi Umbri o Paleoumbri – spiega Gioia Bacoccoli, coordinatrice di UmbriaTop Wines – e prosegue nel corso della storia senza interruzioni. È un percorso affascinante, che ha lasciato testimonianze importanti nel Cuore verde, d’Italia, tutte da esplorare lungo una rotta del cuore, per viaggiare attraverso il tempo e consolidare la forza del comparto regionale vitivinicolo, nel presente e ancor più nel futuro".
Il percorso, che mira a presentare una prima mappa dei luoghi simbolo delle radici enocolutrali dell’Umbria, sarà presentato in occasione del prossimo Vinitaly, in programma a Verona dal 6 al 9 aprile.