Cuvée 1564 Brut Nature di Castello Bonomi: l'impronta dell'Erbamat nel Franciacorta del futuro

Franciacorta Cuvée 1564 Brut Nature Millesimato 2017 di Castello Bonomi. Un nome da appuntarsi perché è la prima cuvée  di Franciacorta dove l'Erbamat raggiunge il 10%.Una quota ancora bassa in termini assoluti, rispetto al 45% in parti uguali di Chardonnay e Pinot Nero, ma significativa della crescita che il vitigno autoctono sta avendo nella principale realtà spumantistica italiana, negli ultimi anni alla ricerca di un'impronta territoriale più marcata. Per differenziarsi da altri terroir in crescita, in Italia come all'estero, ma anche per far fronte a quel cambiamento climatico che è ormai realtà cui far fronte ad ogni vendemmia e che, è cosa nota, i vitigni territoriali sopportano meglio. Non è infatti un caso che questo millesimato di Castello Bonomi sia un 2017, un'annata particolarmente difficile, con una tremenda gelata tardiva di primavera che ha flagellato la vendemmia. Presto per dire se l'Erbamat diventerà effettivamente il Pinot Meunier del lago d'Iseo, ma è indubbio che numerose cantine franciacortine stiano cominciando a scommetterci (oltre ad alzare gradualmente la percentuale del Pinot Nero rispetto allo storicamente prediletto Chardonnay). "Castello Bonomi crede molto nell'Erbamat - sottolinea l'azienda - che è in grado di sostenere le altre due uve, rendendo un vino di una complessità interessante e destinato a lunga vita. Questa è la prima annata di Erbamat su una cuvée dei Franciacorta di Bonomi, un passo verso la rivalorizzazione di un vitigno dalle radici antiche ma che sa donarsi bene nel presente". Pe quanto riguarda le note tecniche, dopo il tiraggio il vino ha sostato sui lieviti per 40 mesi. Il calice è giallo paglierino dai riflessi verdognoli, al naso emergono frutta tropicale e agrumi. Il sorso è equilibrato, dal punto di acidità piacevole e distintivo, lungo, fine e persistente. Franciacorta Cuvée 1564 Brut Nature Millesimato 2017, Castello Bonomi. Prezzo (solo magnum): 96 euro