Cesarini Sforza compie 50 anni: 1.200 bottiglie da collezione per festeggiare

Il brand pioniere della spumantistica trentina lancia Aquila Reale Riserva 2004, cru blanc de blancs da singolo vigneto con 228 mesi di affinamento sui lieviti

di LORENZO FRASSOLDATI -
12 giugno 2024
La bottiglia celebrativa per i 50 anni di Cesarini Sforza e la cantina di affinamento

La bottiglia celebrativa per i 50 anni di Cesarini Sforza e la cantina di affinamento

Un brand pioniere della spumantistica trentina, Cesarini Sforza, festeggia i 50 anni con una ‘capsule collection’ di 1.200 bottiglie di Aquila Reale Riserva 2004, la sua etichetta più iconica, che celebra insieme la forza del territorio delle bollicine Trentodoc e l’avvio di un piano di sviluppo che prevede il raddoppio dei ricavi nel segno della gestione di Cavit.

“Da 50 anni Cesarini Sforza interpreta l’unicità del Trentodoc, racconta l’eccellenza di un territorio unico, uno stile proprio e inconfondibile nel panorama delle bollicine Metodo Classico”, racconta Enrico Zanoni, direttore generale di Cesarini Sforza e di Cavit.

Enrico Zanoni, direttore generale di Cesarini Sforza e di Cavit
Enrico Zanoni, direttore generale di Cesarini Sforza e di Cavit

Aquila Reale Riserva 2004 è un cru blanc de blancs (solo Chardonnay) che nasce nel vigneto del Maso Sette Fontane in Valle di Cembra, a una quota di circa 500 metri e riposa sui lieviti per 228 mesi fino alla sboccatura del 2024. Una sfida col tempo che ci consegna una bolla più che integra, cremosa, profumi agrumati, grande freschezza e finale lunghissimo.

La storia di Cesarini Sforza inizia nel 1974 grazie alla volontà di alcuni pionieri tra cui spiccano proprio il conte Lamberto Cesarini Sforza, che diede il nome all’azienda, e Giuseppe Andreaus, appassionato spumantista. Il suo marchio è l’aquila, simbolo della casata di cui porta il nome, e anche stemma della città di Trento. Nel 1976 viene alla luce il primo spumante Cesarini Sforza elaborato secondo il Metodo Classico. Nel 1985 viene lanciato sul mercato un Rosé metodo classico prodotto unicamente con uve Pinot Nero, coltivate sulle colline della Valle di Cembra.

La cantina Cesarini Sforza
La cantina Cesarini Sforza

Il desiderio di dar vita a un Metodo Classico di altissimo livello, prodotto in poche bottiglie, porta alla nascita, nel 1986, della prima Riserva Aquila Reale, da sole uve Chardonnay. Nel 2001 la casa spumantistica viene acquisita da parte di Cantina di La-Vis. Nello stesso anno, l’Aquila Reale diviene un Cru, creato con le uve di un unico vigneto, quello del Maso Sette Fontane in Valle di Cembra. Nel 2019 Cesarini Sforza viene rilevata da Cavit, gigante dei vini trentini, che dà inizio a una fase di grandi investimenti sia nella struttura produttiva sia nella valorizzazione del brand.

La racconta Andrea Buccella, responsabile produzione: “Ci siamo prima focalizzati sul potenziamento tecnologico in cantina, al fine di garantire costanza e qualità del prodotto. Inoltre, quest’anno, installeremo anche un impianto fotovoltaico, simbolo della nostra attenzione all’efficentamento energetico e alla sostenibilità ambientale”.

Con alle spalle la forza di Cavit, il marchio trentino si è messo al riparo dalle turbolenze finanziarie del passato: le vendite crescono (il 2023 ha fatto + 10% e il 2022 +18%), gli investimenti pure (oltre 2 milioni di euro) e la prossima sfida è far crescere l’export oggi fermo a neppure il 5% . Anche la produzione è stabile attorno al milione di bottiglie. “Restiamo fedeli alla nostra storia – conclude Zanoni - e alla volontà di creare uno stile nostro e inconfondibile nel panorama delle bollicine Metodo Classico. Crediamo fortemente nel connubio tra la tradizione e l’esperienza: 50 anni hanno scritto il nostro passato, ma anche posto le basi per il futuro di un’azienda solida e lungimirante”.