Castello di Brolio, storia del Chianti e d'Italia rinata come Ricasoli 1141

di LORENZO FRASSOLDATI
8 novembre 2023

Francesco Ricasoli castello di Brolio

Non è solo un brand illustre, una cantina da nove secoli protagonista della storia toscana, una delle dieci imprese familiari più antiche al mondo. E’ un pezzo di storia politica ed enoica d’Italia, ed il suo nome è sinonimo di Chianti Classico. Ed è anche una delle destinazioni enoturistiche più visitate della Toscana.

Castello di Brolio, nel comune di Gaiole in Chianti - 1.200 ettari, di cui 240 coltivati a vigneto e 26 a uliveto,  lo sguardo che spazia su un panorama mozzafiato  tra verdissime colline e fitti boschi di querce e castagni, una cartolina degna di un affresco rinascimentale - è rinato 30 anni fa sotto la guida di Francesco Ricasoli; che nel 1993 lascia una carriera di fotografo di successo, riacquista l’azienda di famiglia 'Barone Ricasoli' (oggi 'Ricasoli 1141') dalle mani di una multinazionale straniera, e grazie a un’attenta ristrutturazione e riorganizzazione produttiva, riporta la maison di famiglia ai vertici della denominazione Chianti Classico (nel 2002 la ‘Barone Ricasoli’ è stata premiata come ‘Migliore Cantina dell’Anno’ dalla guida del Gambero Rosso).

Oggi l’enorme superficie vitata, tutta accorpata alle pendici del castello, è un modello di zonazione scientifica di questo territorio grazie alle sperimentazioni sui cloni storici del Sangiovese di Brolio e alla mappatura, in collaborazione con il Cra, dei diversi suoli che compongono l’azienda. I vigneti di Ricasoli 1141 sono tutti collinari, con altimetrie che variano dai 220 ai 500 metri, esposti prevalentemente a Sud/Sud-Ovest. Il  vitigno principe è il Sangiovese, che trova l’ambiente ideale per sviluppare le sue potenzialità naturali. L’attenzione verso il terroir, che guida le scelte dell’azienda, permette di individuare la varietà più adatta da coltivgare, il portainnesto più idoneo, l’orientamento migliore dei filari e gli accorgimenti agronomici da adottare. La gestione dei terreni si basa sull’agricoltura integrata (col minimo ricorso alla chimica di sintesi); l’azienda si fregia del marchio di sostenibilità Equalitas, a conferma di un forte impegno di conservazione di un paesaggio unico al mondo.

Gli assaggi

Quattro cavalli di razza della maison. Brolio 2021 è il Chianti Classico ‘entry level’, 9 mesi in tonneaux, Sangiovese giovane esuberante, di bella freschezza (15,50 €). Il Brolio Riserva 2020  fa 18 mesi in legni grandi, ricco e complesso al naso, gusto ampio e struttura (24,90 €). Il Castello di Brolio Gran Selezione 2020 , 26 mesi in legno,  è vino portabandiera della maison, che nasce solo nelle grandi annate, straordinaria eleganza e freschezza anche dopo anni di invecchiamento (49 €). Colledilà 2020  è uno dei grandi cru aziendali, dai 7 ettari calcarei dove nasce trae finezza ed eleganza (e bevibilità) straordinarie e tannini levigatissimi (64 €).

Info: www.ricasoli.com