Cantina Ventiventi: una generazione che guarda a un futuro sostenibile
Con le radici nel cuore dell’Emilia-Romagna Ventiventi, la realtà modenese è nata grazie alla visione della famiglia Razzaboni e all’energia dei tre fratelli alla guida dell’azienda: Riccardo, Andrea e Tommaso

Riccardo, Vittorio, Andrea Razzaboni
Ventiventi nasce dal sogno dell’imprenditore Vittorio Razzaboni e dei suoi figli Riccardo, Andrea e Tommaso. Biologica ed ecosostenibile, Ventiventi guarda all’importante storia produttiva del territorio per reinterpretarla attraverso uno sguardo nuovo che va dal Lambrusco Salamino ai Cabernet Sauvignon e Traminer. Da qui la scelta di valorizzare i vitigni autoctoni: sorbara, salamino di Santa Croce, pignoletto; ma anche varietà internazionali come pinot bianco, cabernet sauvignon e chardonnay. In totale, i filari di Ventiventi si estendono per 70 ettari a Medolla, in provincia di Modena nel cuore dell’Emilia-Romagna.

Tradizione e innovazione, tecnologia e anima green
Fin dal primo impianto nel 2016, i fratelli Razzaboni hanno scelto la coltivazione biologica, evitando l’uso di sostanze chimiche di sintesi. Ogni vite cresce nel rispetto dei cicli naturali, preservando la biodiversità e garantendo vini autentici. L’attenzione alla sostenibilità va oltre i vigneti e coinvolge l’intero processo produttivo. Dal 2019, l’impianto fotovoltaico è stato potenziato, passando da 29 kW a quasi 100 kW, riducendo significativamente le emissioni di CO₂.
L’azienda ha inoltre adottato un innovativo sistema di irrigazione a goccia, sviluppato con Irritec, per ottimizzare l’uso dell’acqua e ridurre gli sprechi. Ogni goccia rappresenta un impegno concreto verso una produzione responsabile. Anche l’efficienza produttiva è stata potenziata con l’acquisto di nuove attrezzature per la sboccatura e l’imbottigliamento, riducendo i trasporti e garantendo un controllo totale sulla qualità. Gli spazi produttivi sono stati ampliati con nuove celle e un’area dedicata ai tonneaux, dove il vino da liqueur e le riserve affinano nel tempo.
Il futuro senza perdere le radici
"Per noi – afferma Andrea Razzaboni, enologo dell'azienda – innovazione significa trovare un equilibrio tra modernità e rispetto per la natura. In Ventiventi, il progresso tecnologico non è mai fine a sé stesso, ma uno strumento per garantire qualità, nel massimo rispetto dei terreni, delle piante e dell’ambiente”. Sostenibilità è un concetto che qui cresce e si sviluppa insieme alla cantina. Ogni scelta, dalla coltivazione alla vinificazione, è pensata per costruire un modello agricolo e produttivo che guarda al futuro, senza dimenticare il legame con le proprie radici.
“Grazie alla tecnologia – prosegue Andrea -, possiamo ridurre sensibilmente l’uso di rame e zolfo, affidandoci non alla chimica, ma alla forza rigeneratrice della natura stessa. La nostra nuova vendemmiatrice è un esempio concreto di come un approccio moderno possa migliorare il prodotto finale: portare l’uva in cantina rapidamente e a perfetta maturazione ci consente di lavorare con un basso utilizzo di solfiti, mantenendo intatta l’identità del vino. Modernità, per noi, non è mai contrapposta alla tradizione, ma la accompagna con ordine, precisione e una dedizione costante al rispetto dell’ambiente".

Storia della cantina
Tutto inizia nel 2014 con l’acquisizione di 70 ettari a Medolla (MO), di cui 30 vitati, dove la famiglia Razzaboni radica il suo sogno. La scelta della terra, con la sua tessitura alluvionale ricca di argilla, limo e sabbia, offre un ambiente perfetto per la vite. Con il primo impianto nel 2016, le radici non sono solo quelle delle viti, ma quelle di una famiglia che si prende cura di ogni filare, consapevole che la pazienza è fondamentale per il successo.
La prima vendemmia del 2018 segna l'inizio di un lungo cammino, ma è nel 2020 che Ventiventi prende forma con la commercializzazione dei suoi primi vini. La scelta del Metodo Classico, l’impegno verso la sostenibilità e l’attenzione maniacale alla qualità si rivelano la chiave per distinguersi. L’approccio basato sulla valorizzazione dei vitigni locali, come il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Sorbara, l’Ancellotta e il Pignoletto, troviamo varietà internazionali come il Chardonnay, Pinot Bianco, Cabernet Sauvignon e Traminer. Oggi, la produzione supera le 66.000 bottiglie.
“Lavorare come fratelli non è sempre semplice, ma in questa complessità troviamo la nostra forza”, affermano i fratelli Razzaboni. L’approccio giovane e dinamico è un valore che si riflette in ogni bottiglia. Dal novembre 2023, Ventiventi è parte della FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.